Mons. Crepaldi: bisogna promuovere una cultura che sostenga la famiglia
“Non bastano le politiche sociali per sostenere le famiglie, ma serve una rinnovata
cultura che promuova un’idea di famiglia, fondata sul matrimonio e aperta alla vita”:
è quanto sottolineato da mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace, in un incontro a Rimini, sabato scorso, promosso dalle
associazioni diocesane. Dell’intervento di mons. Crepaldi riferisce oggi ampiamente
l’agenzia Zenit. Per realizzare “politiche familiari di sostegno alla famiglia tramite
la valorizzazione della famiglia”, ha affermato il segretario del dicastero vaticano,
“la questione principale è di ordine culturale”, riguarda cioè la “comprensione che
le persone hanno della famiglia e del suo valore unico”. Secondo mons. Crepaldi, se
“le politiche familiari considerano la famiglia solo come il terminale della burocrazia
dei servizi sociali, capita che gli interventi siano più dannosi dei danni cui vorrebbero
rimediare”. Il presule, prosegue l’agenzia Zenit, ha indicato quanto sta succedendo
nei Paesi del Nord Europa caratterizzati da aiuti efficientissimi verso la famiglia,
ma, allo stesso tempo, da un numero altissimo di figli nati fuori del matrimonio,
e da una durata brevissima dei matrimoni e da forme di poligamia diacronica. “Questo
perché – ha rilevato mons. Crepaldi – le politiche fiscali sono accompagnate ad una
legislazione che equipara la convivenza di fatto, compresa quella tra omosessuali,
alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, oppure prevede il cosiddetto
divorzio breve”. Per questo, è stato il richiamo del segretario di “Giustizia e Pace”,
“se le politiche della famiglia non hanno alla base una corretta interpretazione culturale
della famiglia stessa, rischiano di essere controproducenti e soprattutto di non essere
valorizzatrici della famiglia stessa, in quanto protagonista”.(A.G.)