2008-02-17 09:54:57

Oggi il Kosovo proclama l'indipendenza dalla Serbia


Giornata cruciale oggi per il Kosovo. Il parlamento di Pristina, convocato per le 15 in seduta straordinaria, decreterà l’indipendenza unilaterale dalla Serbia. Nella riunione, l’Assemblea voterà anche l’approvazione dei “simboli del nuovo Stato” per “compiere – ha detto il premier Thaci- la volontà del popolo kosovaro”. Una scelta che Belgrado, appoggiata dalla Russia, non approva; il vicepremier Delic e diversi ministri del governo saranno oggi nelle zone kosovare dove risiede la minoranza serba per portare il loro sostegno. Attesa anche per il messaggio televisivo del premier serbo Kostunica, acceso oppositore dell’indipendenza di Pristina. Intanto il presidente Bush, dalla Tanzania dove è in visita, ha detto di essere favorevole alla nascita di un Kosovo “sotto la supervisione internazionale”. Infine nelle prossime settimane sarà operativa la missione civile approvata ieri dall’Unione Europea. Ma che Stato sarà l’annunciato nuovo Kosovo? Giada Aquilino, lo ha chiesto al prof. Roberto Morozzo della Rocca, docente di Storia dell’Europa Orientale all’Università di Roma Tre:RealAudioMP3
 
R. - Sulle prime sarà uno Stato con una economia che non esiste: gli albanesi vivono di rimesse dell’emigrazione e continueranno a emigrare sempre più dal Kosovo. Poi, c’è il problema diplomatico di avere rapporti sostenibili con i Paesi vicini, non tanto con l’Albania, ma con il Montenegro e la Serbia che hanno, in contatto con il Kosovo, o buona parte dei suoi confini.

 
D. - La Serbia ha già fatto sapere che cambieranno le relazioni con i Paesi che riconosceranno il Kosovo indipendente. Come si prospettano i futuri assetti geopolitici balcanici e europei in genere?

 
R. - La Serbia ha fatto tutto sommato dichiarazioni distensive perché ridurre il livello dei rapporti diplomatici può significare che invece di un ambasciatore sia un incaricato di affari a Parigi, a Roma, per qualche tempo: non ha fatto nessun cenno a reazioni militari, che tra l’altro non sarebbe in grado di effettuare. Quindi, tutto sommato, sono reazioni abbastanza blande.

 
D. - All’interno dei Balcani come cambieranno gli assetti?

 
R. - I Balcani sono questa volta un punto interrogativo, perché c’è la questione della Macedonia e la questione della Bosnia. La Macedonia ha una minoranza albanese molto combattiva che alla lunga può pensare a una divisione della Macedonia tra la parte slava e la parte albanese. La Bosnia ha la Repubblica Srpska dei serbi che potrebbe chiedere un distacco dalla Bosnia e un’unione con Belgrado, oppure un’indipendenza e quindi c’è il rischio di nuove separazioni all’interno dei Balcani dopo la vicenda del Kosovo. Questo però non è un rischio immediato, è qualcosa che si vedrà a medio termine.







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