2008-02-17 13:59:51

Italia verso le elezioni: la sfida dei cattolici per non cadere nella irrilevanza


Si comincia anche se faticosamente a delineare il quadro di alleanze e programmi degli schieramenti politici in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile. Oggi parte il giro elettorale nelle province italiane del leader del Partito Democratico Veltroni. Il Popolo delle Libertà di Berlusconi fa i conti con lo strappo consumato dall’UDC di Casini. Strappo che potrebbe aprire la strada ad un polo di centro. Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Parte da Pescara il tour elettorale di Walter Veltroni. Che porterà nelle 110 province italiane il programma del Partito Democratico messo a punto ieri nell’assemblea costituente. Obiettivo strategico: aumentare la ricchezza nazionale perché, osserva Veltroni, senza crescita non c’è giustizia sociale. Un programma dichiaratamente riformista, quello del PD, anche per marcare le distanze con la Sinistra Arcobaleno. Veltroni  cerca invece la sponda dei radicali. Il tentativo è quello di riaprire la partita elettorale: tutti i sondaggi vedono ancora in netto vantaggio il Popolo delle Libertà: l’alleanza tra Forza Italia e AN con l’apparentamento della Lega. Con il PDL potrebbe collegarsi anche la Lista per la Vita di Giuliano Ferrara che in questo caso sarebbe disponibile ad accettare la proposta di Berlusconi di candidarsi a sindaco di Roma. Ma nel PDL ci si interroga su quali effetti potrà avere lo strappo dell’UDC di Casini. Se alla Camera il premio di maggioranza garantisce il 55% dei seggi alla coalizione che prenderà il maggior numero di voti; al Senato, poiché il premio di maggioranza si ottiene disgiuntamente regione per regione, la situazione è più complicata. E l’UDC potrebbe essere decisiva in sei-sette regioni.  Ma la fine dell’alleanza tra Casini e Berlusconi potrebbe avere anche altri esiti, come la nascita di un polo di centro con la Rosa Bianca di Tabacci e Pezzotta e l’UDEUR di Mastella. Un’ipotesi ancora piena di incognite. Più in generale c’è una partita decisiva per i politici che nei tre poli - PDL, PD e Centro - fanno dichiaratamente riferimento alla dottrina sociale della Chiesa. Come scrive oggi il vicedirettore di “Avvenire” Marco Tarquinio la sfida è quella di dimostrarsi conseguenti ed efficaci senza slittare in una rischiosa e contraddittoria irrilevanza. Nel Partito Democratico, scrive Tarquinio, c’è un problema di compatibilità tra visioni antropologiche diverse. Nel Popolo delle Libertà, c’è un problema di omologazione al profilo del suo ideatore e capo. Nel polo di centro c’è una questione di qualità di uomini che incarneranno il progetto. Insomma, anche dal punto di vista degli elettori, la preoccupazione maggiore, conclude l’editoriale di “Avvenire”, è che non siano incrementate frazioni e divisioni.(Per la Radio Vaticana Giampiero Guadagni)








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