2008-02-17 15:01:26

Chiusa a Pavia la fase diocesana della causa di beatificazione di don Enzo Boschetti


A quindici anni dalla sua scomparsa, si chiude la fase diocesana della causa di beatificazione del Servo di Dio don Enzo Boschetti. “Ciò che abbiamo iniziato con trepidazione e speranza lo compiamo oggi con gioia”, ha commentato mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, città natale del sacerdote, durante la solenne liturgia tenutasi ieri nella chiesa cittadina di Santa Maria del Carmine. “Dopo l’ascolto dei testimoni e la raccolta degli scritti – ha aggiunto - siamo persuasi che don Enzo ha percorso il tratto di vita che gli era stato assegnato con una straordinaria fedeltà al Vangelo”. Una devozione alla missione assegnatagli da Cristo che – si legge sull’Avvenire - ha visto il frate carmelitano dedicarsi in particolare ai ragazzi: per loro nel 1971 fondava la Comunità Casa dei Giovani, “una piccola opera – scriveva il Beato – fondata sull’amore di Dio e dei fratelli all’insegna dell’amicizia e della bontà, del rispetto e della corresponsabilità”. Un’opera che lo rese “pioniere nel recupero dalla droga” - come lo descrive un volume a lui dedicato di recente pubblicazione - padre, predicatore, direttore spirituale, maestro di vita”. E poi ancora “il sacerdote della strada, l’uomo della speranza, il don Bosco di Pavia”. In un incontro aperto alla città, lo scorso venerdì, il cardinale Ersilio Tonini si è detto profondamente colpito dalla figura di don Boschetti. “Nella vita di quest’uomo c’è qualcosa di singolare, qui abbiamo un uomo mistico” ha detto ai presenti l’arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia, ed ha concluso: “Questi sono i tesori di cui ora occorre avvalersi”. (CDL)







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