Si conclude a Palermo il corso di formazione per gli esorcisti della Sicilia: la testimonianza
di fra Benigno Palilla
Si conclude oggi a Bagheria, in provincia di Palermo, il quarto incontro di formazione
per gli esorcisti della Sicilia. Numerosi gli interventi nei tre giorni di lavori
del simposio organizzato dal Centro pastorale Giovanni Paolo II. Tra i partecipanti
anche fra Benigno Palilla, religioso francescano con una lunga esperienza di
esorcista, che ha parlato della confusione tra patologia psichica e possessione. Luca
Collodi lo ha intervistato:
R. –
Il confine tra la patologia e la possessione ... a volte si fa fatica oggettivamente
a discernere. Però, a volte noi abbiamo elementi molto chiari. Quello che ci aiuta
a capire lì dove c’è una presenza diabolica è l’avversione al sacro. Cioè, persone
che fanno un cammino e che iniziando – per esempio – una preghiera, entrano in trance,
immediatamente si presenta una nuova personalità che ha una grande avversione al sacro.
Una persona che ha una crisi patologica di epilessia, per esempio, in una giornata
di estate, con quel caldo, tu ci metti un po’ di acqua benedetta sul capo, ha un po’
di sollievo. Quello, invece, incomincia a gridare perché è per lui come del fuoco
che gli arriva sulla testa. Quindi, anche l’avversione al crocifisso, alle preghiere
... tutta una serie di queste avversioni al sacro che ci confermano la presenza del
maligno. In particolare, nella mia esperienza, ho visto persone di cui sappiamo che,
da un punto di vista medico, quando c’è una crisi, le potenzialità intellettive e
volitive diminuiscono, mentre lì ci troviamo dinanzi ad una personalità con una intelligenza
acuta straordinaria, che dà delle risposte che vanno al di là della portata della
persona ...
D. – E' il diavolo che si è impossessato
della persona...
R. – Esatto! Questo significa che
non ci troviamo dinanzi ad una patologia, come ad esempio lo sdoppiamento della personalità;
ma c’è una personalità da identificare con lo spirito maligno del quale parla la Bibbia.
D.
– Casi di possessione che partono, in sostanza, da racconti di sofferenze ...
R.
– Certo. E su questo, noi cerchiamo di fare un discernimento, un lungo discernimento,
ascoltando la persona, il suo passato, per capire se c’è una patologia o se ci troviamo
in presenza, invece, di un’azione straordinaria del maligno.
D.
– Ecco, davanti a questi casi entra in campo l’esorcista, e quindi si può parlare
di possessione di una persona ...
R. – Sì. Di possessione
o, qualche volta, anche di vessazione. In questo caso, il maligno non possiede una
persona dall’esterno, ma disturba gravemente una persona.
D.
– Quindi lei con la sua esperienza testimonia l'esistenza del maligno...
R.
– Certo! E mi riferisco in particolare a quanto disse, nel 1972, Paolo VI, che esce
dal quadro biblico ed ecclesiastico chi non ritiene che il diavolo esista. Esiste!
E’ una creatura di Dio, creata buona, come si dice anche nel Catechismo della Chiesa
cattolica, però diventata cattiva per una propria scelta, una scelta irrevocabile.
D.
– Fra Benigno, il demonio come pensa di scegliere la propria vittima, una persona
nella quale iniziare la possessione? Su che basi il demonio sceglie un individuo?
R.
– A livello teorico significa: innanzitutto, alle volte Dio lo permette per coinvolgere
una persona anche buona, santa addirittura, nel mistero di Cristo Gesù che è morto
in croce per noi, ha sofferto anche a causa del Maligno, che faceva come da amplificatore
nei confronti della cattiveria degli uomini. Penso, in questo momento, ad un padre
Pio, che ha avuto gravi vessazioni; penso per esempio a San Francesco stesso, nelle
fonti francescane se ne parla; San Bernardo da Corleone, dal giorno in cui entrò in
convento fino alla fine della sua vita ebbe problemi di vessazione diabolica. Evidentemente,
ci troviamo di fronte a persone sante però coinvolte in questo mistero di sofferenza
per la salvezza del mondo. A volte, però, dobbiamo dirlo, è dovuto a causa di proprie
colpe, di proprie scelte. Per esempio, la partecipazione a riti satanici, a messe
nere, patti fatti con il diavolo – ‘io ti do la mia anima se tu mi risolvi questo
problema’ – cose che accadono: sono finestre aperte, pericolosissime!