Giornata densa di avvenimenti per la politica italiana, ormai in piena campagna elettorale.
Alla nuova Fiera di Roma assemblea costituente del Partito Democratico con Walter
Veltroni e Romano Prodi. A Mestre, Pierferdinando Casini ufficializza la decisione
dell’UDC di correre da sola. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Dunque,
la riserva è sciolta. L’UDC correrà da sola e Pierferdinando Casini ne sarà il candidato
premier. In caso di vittoria del centrodestra, sarà all’opposizione. Casini guarda
all’elettorato moderato, ma non ci sono all’orizzonte accordi con gli altri centristi,
la Rosa Bianca di Pezzotta e Tabacci e l’UDEUR di Mastella. Si rompe così un’alleanza
durata 14 anni e che ha dato vita prima al Polo e poi alla Casa delle Libertà. Casini
ha respinto gli ultimi appelli di Berlusconi a rinunciare al proprio simbolo per confluire
nel Popolo delle Libertà, come ha fatto invece Fini che annuncia lo scioglimento in
autunno di Alleanza Nazionale. Il PDL, dice Fini, non è un accordo elettorale, ma
la costola italiana del Partito popolare europeo. Le novità che arrivano dal centrodestra
riaccendono le speranze del Partito democratico di riaprire la partita elettorale.
Oggi, a Roma, assemblea costituente del PD, aperta dal premier dimissionario Prodi,
che afferma: la pazienza sarà una virtù necessaria quando dopo le elezioni torneremo
alla guida del Paese. Prodi ha ribadito che non si ripresenterà alle politiche del
13 aprile. Mentre Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato, annuncia la disponibilità
a candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia. Veltroni, in partenza per le province
italiane, spiega le priorità del PD. Faremo dell’aumento della ricchezza nazionale
il nostro obiettivo. Senza crescita -aggiunge - non c'é giustizia sociale. Tra i 12
punti del programma, la riduzione della spesa pubblica e la realizzazione delle infrastrutture
per modernizzare il Paese e rilanciare il mezzogiorno. Veltroni respinge poi la richiesta
di ritiro unilaterale dell’Italia dall’Afghanistan sollecitato dalla Sinistra Arcobaleno.
Intanto i radicali, con Emma Bonino, si dicono disponibili ad una coalizione con il
PD esattamente come ha fatto l’Italia dei Valori. (Per la Radio vaticana, Giampiero
Guadagni)
Intanto, si sono svolti stamani a Oderzo, nel Trevigiano, i funerali
del primo maresciallo Giovanni Pezzulo, ucciso tre giorni fa, in Afghanistan, in un
attentato rivendicato dai talebani. “Anche Papa Benedetto XVI - ha reso noto il vescovo
di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo poco prima della cerimonia - pregherà per il
militare italiano”, vittima del terrorismo. I particolari nel servizio di Silvia Gusmano:
“Giovanni
ha dato il meglio di sé, consapevole che chi non ama non protegge e non difende la
vita. In lui si è manifestato in modo supremo l’amore di Dio”. Questo uno dei passaggi
centrali dell’omelia pronunciata stamani da mons. Corrado Pizziolo, durante il funerale
del primo maresciallo Pezzulo. Anche Benedetto XVI - ha affermato il presule - pregherà
per il militare ucciso in un agguato mercoledì scorso in Afghanistan, mentre svolgeva
attività umanitarie a favore della popolazione civile. La cerimonia è stata celebrata
nel Duomo di Oderzo, il paese in provincia di Treviso, oggi in lutto cittadino, dove
Pezzulo viveva con la moglie Maria e la figlia diciottenne. A rendere omaggio al maresciallo,
che tra pochi giorni avrebbe compiuto 45 anni, oltre mille persone e il ministro della
Difesa, Arturo Parisi. Centinaia le bandiere che sventolano dalle finestre di Oderzo
e di Carinola, il paese d’origine di Pezzulo in provincia di Caserta. Anche la facciata
del Duomo, ornato da decine di corone di fiori, tra cui quella inviata dal presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata avvolta da un tricolore. A chiedere
agli italiani questo gesto di amore di solidarietà verso il militare vittima del
terrorismo, sua figlia Giusy, che così si è rivolta stamani al padre al termine dei
funerali: “Mi sento forte e sono sicura che sei tu a darmi questa forza stammi sempre
vicino”. Un lungo applauso ha accolto il feretro di Giovanni Pezzulo all’uscita del
Duomo. (Silvia Gusmano per la Radio Vaticana)