Incontro di formazione per gli esorcisti a Palermo
E’ in corso a Bagheria, in provincia di Palermo, il quarto incontro di formazione
per gli esorcisti di Sicilia. Organizzato dal Centro pastorale Giovanni Paolo II il
simposio si concluderà domani. Luca Collodi ha intervistato don Gabriele
Nanni, incaricato della formazione degli esorcisti:
R. –
Gli esorcisti sono sacerdoti con una preparazione di base comune, però hanno bisogno
di un surplus di formazione per un rituale che non è semplicemente fatto di gesti
e parole, ma all’interno di questo rito ci si scontra letteralmente contro le entità
maligne, e quindi questo provoca delle reazioni, provoca delle situazioni che non
sono facilmente prevedibili e normalmente non si trovano. C’è poi anche il problema
di come trattare con le persone che sono soggette – in quel momento – al demonio.
Quindi, capisci che si tratta di tener conto di elementi non solo pastorali, non solo
liturgici ma l’energia spirituale e poi anche di una prassi concreta che richiede
esperienza.
D. – Don Gabriele Nanni, in molti si
chiedono: il demonio esiste? E in che forma?
R. –
Il demonio esiste come “persona”, come ha sempre detto la dottrina cattolica, cioè
è un ente intelligente; quando si dice “persona” di natura spirituale, cioè uno spirito
impuro, così lo chiama il Vangelo, definendolo dall’azione malvagia che compie.
D.
– Don Gabriele, la possessione: la Chiesa dice che i casi sono pochi, però ci sono.
Come avviene? Come voi vi accorgete di un caso di possessione reale?
R.
– La possessione è la presenza straordinaria del demonio nella persona e ne controlla
i movimenti, il corpo e la voce. Bisogna distinguere lo “stato di possessione” dalla
“possessione”, cioè l’azione del demonio può essere di possessione ma non in tutti
i momenti la persona è posseduta, ha solamente un collegamento con il demonio. Lo
“stato di possessione”, invece, è uno stato straordinario in cui il demonio si manifesta,
si evidenza e diventa padrone della persona. E questo accade quando c’è un confronto
o una vicinanza o anche una provocazione del sacro: il demonio può manifestarsi. Durante
l’esorcismo si manifesta per forza, a volte lentamente, a volte subito. La forma più
grande, insieme a tutti gli indizi e i segni che ci sono, è proprio questa reattività
al sacro, alla preghiera. Se uno prega e il demonio si manifesta, e uno può pregare
anche senza usare la voce, e il demonio si manifesta e risponde alle preghiere o alle
parole mentali dell’esorcista, noi ci troviamo di fronte a inequivocabili segni di
possessione.
D. – Mi permetta una domanda personale.
Vedere il corpo di un uomo o di una donna che si deforma, avvicina maggiormente alla
spiritualità, a Cristo? Convince maggiormente della propria vocazione di sacerdote?
R.
– Se io invoco Dio a favore di quest’anima contro il demonio, il demonio si arrabbia
perché è infastidito, vuol dire che Dio mi sta ascoltando, e dunque è qui presente
e agisce per me. E questa è la cosa che mi ha commosso più di tutte, mi ha fatto sentire
la vicinanza di Dio, non solo nel mio ministero ma anche in quella situazione di sofferenza
così concreta.