Al via nelle prossime ore il nuovo viaggio del presidente statunitense George W. Bush
in Africa. Il capo della Casa Bianca, ormai a fine mandato presidenziale, visiterà
Benin, Tanzania, Rwanda, Ghana e Liberia. In primo piano gli aiuti per la lotta alle
epidemie, come l'AIDS e la malaria, e i programmi contro la povertà. Ma non mancheranno
i nodi delle crisi attuali in Darfur e Kenya, come pure le occasioni per parlare di
crescita economica, investimenti e commercio. Sul perché ora Bush torni in missione
nel continente africano, Giada Aquilino ha intervistato Raffaello Zordan, esperto
di Africa della rivista dei comboniani Nigrizia:
R. - Noi
pensiamo che il presidente Bush vada nelle diverse capitali africane a ribadire la
visione americana riguardo al Continente, cioè stringere alleanze con nuovi Stati
per combattere il terrorismo internazionale; in seconda battuta, contrastare – proprio
sul piano delle alleanze - la fortissima presenza cinese nel Continente; e poi assicurarsi
il controllo delle fonti di approvvigionamento energetico e di minerali. Non dimentichiamo
che oggi il 15 per cento delle importazioni statunitensi di petrolio arriva dall’Africa;
ma nei progetti americani, questa percentuale dovrebbe salire nell’arco dei prossimi
10 anni tra il 25 e il 35 per cento.
D. – Bush va quindi in Africa anche come
investitore. Com’è cambiata la presenza statunitense nell’area di fronte a nuove potenze
che lì investono, proprio come la Cina?
R. – Gli americani, in realtà, non
hanno mai fatto troppi passi indietro da questo punto di vista. Sono molto attenti
ad investire, soprattutto nel campo delle risorse petrolifere. Lo hanno fatto – e
lo stanno facendo – per esempio in Sudan. Hanno una forte attenzione per tutta l’area
del Golfo di Guinea, per l’approvvigionamento petrolifero. Non dimentichiamoci che
nell’arcipelago di Sao Tomé e Principe hanno intenzione – lo hanno dichiarato più
volte – di voler impiantare una base aeronavale in acque profonde, che appunto servirebbe
per controllare tutta quell’area di investimenti, dal punto di vista industriale e
geostrategico.