I vescovi tedeschi ribadiscono il loro ‘no’ all’uso di embrioni a fini di ricerca
Le cellule staminali, le linee-guida per la preghiera per l’incontro tra cristiani,
ebrei e musulmani, l’anno paolino, la situazione dei cristiani in Cina e la valutazione
del trattato europeo di Lisbona: sono questi alcuni dei temi affrontati durante l’assemblea
plenaria dei vescovi tedeschi, conclusasi ieri a Würzburg. La relazione finale – rende
noto l’agenzia SIR - è stata presentata dal cardinale Karl Lehmann, presidente uscente
della Conferenza episcopale tedesca. Sulle cellule staminali è in corso da tempo in
Germania un’accesa discussione per l’utilizzo degli embrioni a fini di ricerca, che
secondo i vescovi “distoglie lo sguardo dal nucleo vero e proprio: tutelare la dignità
umana dall’inizio e il diritto alla vita dell’embrione”. Ciò che conta – sostengono
i presuli - “non sono i fini” ma il fatto che “per la produzione di queste linee cellulari
debbano essere uccisi, ‘usati’ embrioni”. “Si tratta di decidere se si possa uccidere
la vita umana a fini di ricerca”. Per quanto riguarda il trattato di Lisbona, i vescovi
considerano “un successo” la sua approvazione, pur esprimendo preoccupazione per il
mancato inserimento della Carta dei diritti fondamentali. “Insoddisfacente” per i
vescovi è infine l’assenza di un riferimento a Dio e alla tradizione ebraico-cristiana.
(A.L.)