Si conclude oggi a Roma il Consiglio dei governatori del Fondo Internazionale per
lo Sviluppo
Seconda e conclusiva giornata, oggi, del Consiglio dei Governatori dell’IFAD, il Fondo
Internazionale per lo Sviluppo, riunito a Roma. Nata trent’anni fa come tentativo
di risposta delle Nazioni Unite alla forte crisi alimentare che aveva colpito a inizio
degli anni settanta il Sahel, da allora l’IFAD si concentra in progetti e programmi
contro la povertà nelle zone rurali. Da ieri l’IFAD ha un nuovo presidente del Consiglio
dei governatori, di fatto l’organo decisionale dell’intera organizzazione. Si tratta
di Aiadi Ruma, ministro dell’agricoltura e risorse idriche della Nigeria. A eleggerlo
i 164 delegati che rappresentano i rispettivi Paesi durante lavori del Consiglio.
Un evento preceduto, come ormai consuetudine, da un’altra due giorni che ha visto
sempre a Roma riunirsi e confrontarsi gli esponenti di decine di associazioni di coltivatori
alla ricerca di uno spazio per difendere il proprio modello di sviluppo sostenibile
e familiare. Faceva il suo effetto osservare nelle grandi sale del palazzo dei Congressi
il gotha della finanza internazionale legata allo sviluppo, accanto a contadini,
allevatori e pescatori giunti a Roma da zone spesso remotissime. Un effetto tutto
sommato positivo, quanto meno in termini di auspicio e ben riassunto dall’intervento
della direttrice della Banca Mondiale, Ngozi Okonjo-Iweala secondo la quale mentre
il mondo si concentra sulla crisi finanziaria internazionale legata ai cosiddetti
mutui sub-prime, due miliardi di persone continuano a vivere, o meglio a sopravvivere,
con meno di due dollari al giorno mentre un altro miliardo deve accontentarsi della
metà: un dollaro al giorno. Anche per questo è stato ancora una volta rilanciato l’impegno
a raggiungere o quantomeno ad avvicinarsi, entro il 2015, agli otto obiettivi del
millennio contro la fame e la povertà nel mondo. L’Italia, ha detto il ministro degli
Esteri D’Alema, fa la sua parte, non soltanto ospitando proprio a Roma il polo agro-alimentare
dell’ONU, che raggruppa FAO, PAM e IFAD. Ma anche impegnandosi concretamente. Attualmente
è al secondo posto nella classifica dei donatori per l’IFAD, con i suoi 51 miliardi
di dollari stanziati per il periodo 2007-2009. L’attesa oggi si sposta sulle tre importanti
tavole rotonde in programma che affronteranno altrettanti temi cruciali per l’uomo
e per l’ambiente: i cambiamenti climatici, i bio o agro carburanti, la crescita dei
prezzi dei prodotti agricoli. (A cura di Lucas Duran)