Continua la situazione di allarme in Bolivia a causa delle inondazioni. Il presidente
Evo Morales ha decretato ieri lo stato di “disastro nazionale” nel Paese per le gravi
inondazioni che hanno causato finora 52 morti, 4 dispersi e 56.634 famiglie sfollate.
Il capo di Stato – rende noto l’agenzia Fides ha inoltre chiesto un maggiore sostegno
internazionale per affrontare le emergenze che possono durare fino a sei mesi. I danni
causati in Bolivia dal fenomeno “La Niña”, che secondo varie fonti sono più gravi
di quelli provocati lo scorso anno, manterranno infatti il Paese nella situazione
di disastro per diversi mesi e la ricostruzione potrà durare fino ad un anno. Nella
città di Trinidad, dove abitano circa centomila persone, si vivono momenti di angoscia
perché dallo scorso lunedì, dopo quattordici ore di piogge continue, le acque hanno
cominciato ad oltrepassare la diga di contenimento che protegge l’abitato. Al momento,
sono stati allestiti 22 rifugi in città e 6 rifugi nelle zone rurali; il numero delle
famiglie sfollate supera le 5.000. La “Caritas Beni” continua il lavoro a sostegno
di queste famiglie fornendo aiuti di prima necessità. Anche diverse altre autorità
stanno collaborando ad affrontare lo stato di emergenza a Beni. La direttrice di “Caritas
Beni”, Maria Esther Chiriqui, ha affermato che si è reso necessario l’appoggio alle
famiglie poiché in alcuni casi non hanno neppure la possibilità di cucinare, data
la precarietà della loro abitazione. Secondo gli ultimi dati, a Beni ci sono 12.603
famiglie sfollate. (A.L.)