In due gravi episodi di violenza in Iraq uccisi 5 civili e un'intera famiglia
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha tenuto stamani a Mosca la sua ultima conferenza
stampa da presidente. Al centro dell’incontro, al quale hanno partecipato oltre 1300
giornalisti, i temi più attuali di politica interna ed estera. Ci riferisce Giancarlo
La Vella:
A maggio
il leader del Cremlino dovrà cederà lo scettro di primo cittadino russo. La costituzione
non gli consente, infatti, una terza candidatura. E, proprio parlando di chi prenderà
il suo posto,Putin ha detto di aver appoggiato con piacere la candidatura
di Dmitri Medvedev alle presidenziali del 2 marzo prossimo. “Sarà capace di lavorare
bene come presidente”, ha sottolineato Putin, che ha poi definito il 2007 come un
anno di successi per la Russia e questo grazie anche all’intenso lavoro da lui svolto.
“Non ho motivo di vergognarmi di fronte al popolo”, ha precisato. Poi i temi internazionali.
A proposito delle recente polemica con gli Stati Uniti sul cosiddetto scudo spaziale
antimissili, che Washington potrebbe realizzare in Europa, il presidente ha confermato
che la Russia sarà costretta a puntare parte dei suoi sistemi missilistici su Ucraina,
Polonia, repubblica Ceca e qualsiasi altro Paese dell’ex Patto di Varsavia che apra
le porte ad installazioni americane. E ancora, commentando il mancato invio di osservatori
dell'OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, alle prossime
presidenziali, Putin ha detto che l’organizzazione ha da tempo bisogno di una riforma
e che la Russia ha sempre rispettato i suoi obblighi. Bocciatura senza attenuanti,
poi, di ogni ipotesi di indipendenza unilaterale del Kosovo. Per Putin, che ha voluto
così mandare un chiaro messaggio all’ONU, sarebbe “immorale e illegale” appoggiare
una dichiarazione del genere. Infine, a proposito del suo futuro, ha ribadito la sua
intenzione di rimanere protagonista delle vicende politiche russe e di essere pronto
a diventare primo ministro, collaborando strettamente con Medvedev e continuando a
servire il Paese sia pure in un ruolo diverso.
In Russia ucciso magistrato
in prima linea contro la corruzione Un magistrato famoso per la sua azione
contro la corruzione, procuratore della regione di Saratov (sud della Russia), è stato
ucciso a colpi d'arma da fuoco ieri sera. Lo hanno riferito agenzie di stampa. Evgueni
Grigoriev è stato “ucciso con una pallottola in testa” vicino alla sua abitazione
a Saratov, hanno precisato ieri sera funzionari di polizia locale. È stata aperta
un'inchiesta.
Turkmenistan Il presidente del Turkmenistan, Gourbangouly
Berdymoukhamedov, ha decretato l'amnistia per 1.269 detenuti in occasione della festa
nazionale della bandiera che si celebrerà nel Paese il prossimo 19 febbraio. Lo riferisce
l'agenzia di stampa di Stato TDH. Il testo del decreto e la lista delle persone che
ne beneficeranno non è stato ancora pubblicato. L'annuncio giunge in coincidenza con
il primo anniversario della presidenza di Berdymoukhamedov ed è la terza amnistia
che il capo dello Stato concede dal suo insediamento. L'ultima risale al settembre
2007, fu decretata dopo un viaggio del presidente negli Stati Uniti e riguardava 9000
detenuti. Un mese prima Berdymoukhamedov aveva autorizzato la liberazione di 11 persone,
tra cui due condannati per la loro partecipazione ad un tentato colpo di Stato contro
il precedente presidente, nel 2002. Le carceri del Turkmenistan, considerato uno dei
Paesi più repressivi del mondo, secondo le organizzazioni per la difesa dei diritti
umani sono piene di prigionieri politici. Berdymoukhamedov ha introdotto alcune modifiche
alle politiche adottate dal suo predecessore e sta tentando un nuovo corso per un'economia
più aperta, ma nessuna riforma sostanziale è stata attuata per apportare cambiamenti
al regime politico del Paese.
USA: Bush firma misure per l’economia Con
una breve cerimonia alla Casa Bianca, il presidente George W. Bush ha firmato il "pacchetto
di stimolo per l'economia americana", per un valore di 168 miliardi di dollari, che
mira a dare “un’iniezione di energia” alla economia americana. Il servizio di Elena
Molinari:
Il
pacchetto antirecessione è legge. Il presidente Bush lo ha firmato dopo l’approvazione
del Congresso e gli americani cominceranno a ricevere assegni dai 600 ai 1500 dollari
ai primi di maggio. Gli incentivi ammontano a quasi 170 miliardi dollari e ne beneficeranno
oltre 130 milioni di americani. Quale sarà il loro effetto sull’economia è però ancora
incerto. L’obiettivo dei rimborsi fiscali, lo stimolo dei consumi, non è infatti garantito,
gli americani si sono talmente indebitati che per la prima volta in quasi venti anni
hanno deciso di risparmiare. La maggior parte, dunque, ha intenzione di tenere da
parte gli assegni o di usarli per pagare le bollette, solo un quinto spenderà il regalo
dello Stato in beni di consumo. Il pacchetto comprende anche agevolazioni fiscali
per le aziende per alimentare i loro investimenti e le assunzioni, ma lo stesso Harry
Raid, leader della maggioranza al Senato, ha precisato che per fermare la recessione
occorre fare di più. Il problema è che il bilancio federale USA è già pesantemente
in rosso, il prossimo presidente, dunque, potrebbe dover chiedere agli americani di
restituire allo Stato sotto forma di tasse i soldi che hanno ricevuto da Bush. (Da
New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana)
Birmania Il
capo dei ribelli Karens, gruppo etnico localizzato principalmente in Birmania e in
lotta dal 1948 con la giunta militare al potere di questo Paese, è stato ucciso oggi
nella sua abitazione nei pressi di Mae Sot, località al confine con la Thailandia.
Lo riferiscono la polizia locale e alcuni oppositori in esilio. Pado Man Sha, 65 anni,
era il segretario generale dell'Unione Nazionale Karens (KNU), movimento dissidente
con base a Mae Sot, e aveva di recente stabilito dei contatti tra il suo gruppo etnico
e l'opposizione democratica in Birmania. Secondo il colonnello Passawat Teangjui,
comandante della polizia locale, l'uomo è stato ucciso da tre uomini armati che parlavano
karen, idioma del ceppo linguistico tibeto-birmano. Alcuni dissidenti in esilio, tra
cui l'oppositore birmano, Aung Naing Oo, hanno dichiarato che l'omicidio potrebbe
essere opera di una fazione dissidente interna al movimento Karens, anche se non vengono
abbandonate altre ipotesi. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)