Il cardinale Caffarra: non si emargini la proposta cristiana nella scuola
“Se la scuola può farci uscire dall’emergenza educativa in cui ci troviamo, allora
la presenza della proposta cristiana dentro di essa, nelle condizioni proprie di una
società plurale e a democrazia procedurale, non può essere emarginata o eliminata”.
Lo ha affermato il cardinale Carlo Caffarra nella relazione che ha aperto il convegno
nazionale dei direttori diocesani e regionali di pastorale scolastica promosso dall’Ufficio
nazionale della CEI per l’educazione, la scuola e l’Università e in programma a Bologna
fino a sabato sul tema “La professione docente oggi nella scuola che educa”. Soffermandosi
sul ruolo della comunità cristiana il cardinale ha sottolineato che la Chiesa è il
soggetto vivente di una tradizione, elemento essenziale di quella grande “narrazione
della vita” che ha forgiato il nostro popolo. Per questo occorre entrare nel dibattito
pubblico esibendo le ragioni che dimostrano la verità della visione cristiana della
vita. Un’interpretazione che può e deve essere offerta dentro la scuola gestita dallo
Stato come ipotesi educativa sulla quale l’alunno possa compiere la verifica della
sua vita”. Presentando il convegno mons. Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale
della CEI per l’educazione, la scuola e l’università ne ha ricordato gli obiettivi.
“Vogliamo - ha detto - “individuare le priorità pedagogiche e didattiche che contribuiscono
oggi a definire l’identikit del docente”. Nella relazione che ha aperto la seconda
giornata il pedagogista Cesare Scurati ha parlato della nuova preparazione dei docenti:
essa potrà influire sul rinnovamento della scuola, ha ricordato, se costruirà una
professionalità fondata su ricerca continua e curiosità intellettuale. (A cura
di Stefano Andrini)