Attenzione all'ecumenismo, nel solco del lavoro svolto finora dal cardinale Lehmann:
le dichiarazioni di mons. Zollitsch, neo presidente dei vescovi tedeschi
E’ mons. Robert Zollitsch, vescovo di Friburgo, il nuovo presidente della Conferenza
episcopale tedesca. E’ stato eletto ieri a Würzburg, in Baviera, durante la plenaria
primaverile dei presuli della Germania. Prende il posto del cardinale vescovo di Magonza,
Karl Lehmann, dimessosi un mese fa dall’incarico per motivi di salute, dopo un ventennio
di presidenza. Sulle prime dichiarazioni di mons. Zollitsch, il servizio di Alessandro
De Carolis:
Un impegno
nel senso della continuità con il suo predecessore e uno sguardo attento alle relazioni
ecumeniche particolarmente sentite dalla Chiesa tedesca. Si è presentato con questa
agenda. Mons. Robert Zollitsch, 69.enne, originario della ex
Jugoslavia. Responsabile di una delle più grandi diocesi della Germania, con oltre
due milioni di cattolici, il nuovo capo dell’episcopato tedesco rimarrà in carica
per i prossimi sei anni. Al microfono di Mario Galgano, della
sezione tedesca della nostra emittente, mons. Zollitsch racconta così l’impatto emotivo
all’annuncio della sua elezione:
"Ich musste noch
etwas … Ho fatto un respiro profondo quando ho saputo della mia elezione,
solamente dopo un po’ di tempo ho capito, ciò che mi aspetterà.”
Sul
presente e sul futuro della Chiesa cattolica in Germania, mons. Zollitsch è chiaro:
“Ich
sehe meine Aufgabe in Kontinuität … Ritengo, come mio compito principale,
quello di continuare il lavoro svolto negli ultimi anni dal mio predecessore, il cardinale
Karl Lehmann. Siamo entrambi molto legati dal punto di vista teologico ed umano. Non
ci saranno dunque dei cambiamenti sostanziali, ma ciò non era previsto. Piuttosto,
è compito dei vescovi, proseguire la via seguita finora. [Per quanto riguarda l’ecumenismo],
ritengo importante ciò che sottolinea il vescovo luterano di Baden, cioè che in certe
parti della Germania “l’orologio dell’ecumenismo” batte l’ora in un'altra modo rispetto
che altrove. Ciò ha un significato positivo e dunque da condividere. E tuttavia è
importante per l’avvenire rafforzare la testimonianza comune. Ciò può essere fatto
con prese di posizione comuni [con le altre comunità cristiane] per rendere più credibile
e visibile il nostro impegno ecumenico”.
L’elezione
di mons. Zollitsch è maturata dopo un ballottaggio con il 54.enne mons. Reinhold Marx,
nominato lo scorso novembre da Benedetto XVI alla guida di quella che fu la sua antica
diocesi di Monaco e Frisinga. Il neo eletto presidente dei vescovi tedeschi parla
così de suo rapporto con mons. Marx:
“Bischof Marx
und ich, wir sitzen nebeneinander ... Mons. Reinhold Marx ed io siamo molto
uniti. Ci siamo parlati e abbiamo deciso di rafforzare la collaborazione e l’aiuto
reciproco. La mia elezione è una conferma per il mio lavoro svolto finora. Tra me
e mons. Marx si è scelto forse il più anziano per porre l’accento sulla continuità.
Devo però aggiungere che non ci sono differenze sostanziali tra lui e me. Quando,
nel secondo turno di votazioni, è stato chiaro che avrei raggiunto la maggioranza
dei voti, è stato mons. Marx uno dei primi a stringermi la mano e a dirmi che mi avrebbe
aiutato e seguito.”