Ricorre oggi il 77.mo anniversario della fondazione della Radio Vaticana, che inaugurò
le sue trasmissioni il 12 febbraio del 1931, sotto il Pontificato di “Pio XI - Un
Papa interessante”, come titola il libro di don Umberto Dell’Orto, presentato domenica
scorsa a Desio, Paese natale di Achille Ratti, dove si è svolto il Convegno “Pio XI
e il suo tempo”, in chiusura dell’anno giubilare per i 150 anni della nascita di questo
testimone e protagonista di grandi eventi, che hanno segnato la prima metà del ‘900.
Don Umberto Dell’Orto, direttore dell’Archivio storico del Seminario di Milano,
dove insegna Storia della Chiesa, ha dedicato a Pio XI approfondite ricerche, scoprendo
una forte personalità, forse ancora poco valutata. Ascoltiamo l’intervista di Roberta
Gisotti:
R. -
Sì, ancora poco valutata perché poco conosciuta. Questo Papa è un Papa non lontano
dalla nostra sensibilità, come invece mi pare essere diffuso nella mentalità comune,
ma un Papa che ci è molto vicino, per il fatto di avere avuto una personalità ricca
e molto varia, per le molte relazioni, anche differenti tra di loro, che egli ha avuto
la possibilità di allacciare nel corso della sua vita, e per il fatto di essersi trovato
a confronto con situazioni di grande densità, sia dal punto di vista umano come anche
dal punto di vista ecclesiale, anche sociale e culturale. In tutte queste situazioni
- e questo lo si è visto in maniera molto chiara quando egli, durante il suo Pontificato,
in questioni di grande rilevanza ebbe prese di posizione che furono punto di riferimento
per le generazioni di allora.
D. - Pio XI ha avuto
in sorte di assistere all’affermarsi di terribili regimi totalitari, che hanno segnato
tragicamente al vita di milioni e milioni di persone ...
R.
- Dobbiamo ricordare che, durante il suo Pontificato, si affermarono il regime fascista
in Italia, nazista in Germania; la Spagna passò attraverso l’amarissima esperienza
della guerra civile che poi portò al potere il generale Franco. E c’era poi la presenza
di un regime comunista-socialista-massonico in Messico e, ancora, la presenza del
regime comunista nell’Unione Sovietica. Ecco, di fronte a tutte queste situazioni,
Pio XI assunse sempre un atteggiamento di chiarezza e di fermezza su due grandi questioni:
la prima, la difesa delle Chiese presenti in queste Nazioni, in questi territori e,
contemporaneamente, la difesa della dignità umana che questi tipi di regimi dittatoriali
compromettevano fortemente. Questo lo si vede - la prevalenza di questa chiarezza
e di questa ferma presa di posizione - negli ultimi anni del suo Pontificato. A proposito
di questo, direi che le scelte e gli atteggiamenti di Pio XI hanno avuto un aiuto
complementare nel suo più stretto collaboratore dell’ultima parte del suo Pontificato,
il segretario di Stato, Eugenio Pacelli, che divenne suo successore con il nome di
Pio XII.
D. - A questo proposito, professor Dell’Orto.
ancora oggetto di studio e di dibattito è la lettera che Pio XI aveva in animo di
pubblicare sul fascismo e che poi, a causa della sua morte, non è stato più possibile...
R.
- Io collocherei questa lettera - gli stralci sono stati resi noti una ventina di
anni dopo, sotto il Pontificato di Giovanni XXIII - in tutto un percorso in cui Pio
XI non ebbe paura di denunciare misure assunte dal regime fascista che colpivano la
Chiesa, la sua identità, la sua missione e coloro che operavano all’interno della
Chiesa. Pensiamo agli interventi riguardanti l’educazione cattolica che Pio XI difese
a spada tratta e a più riprese. E’ noto il conflitto che ebbe con il regime fascista
a proposito dell’Azione Cattolica, soprattutto dell’Azione Cattolica giovanile. E
così, prese posizioni analoghe anche con altri regimi simili. Ecco, in questo percorso
è da collocare anche quella lettera.
D. - Don Dell’Orto,
la vita di Pio XI è intrecciata anche con la nascita della Radio Vaticana ...
R.
- La Radio Vaticana può essere, nella sua origine, legata a due grandi attenzioni
di Pio XI. La prima attenzione di questo Papa è stata quella di valorizzare ciò che
le scienze moderne, le tecniche moderne, mettevano a disposizione per l’opera di evangelizzazione
della Chiesa. L’altro motivo che spiega l’origine della Radio Vaticana è l’attenzione
avuta da questo Papa per comunicare con le masse. Egli utilizzò diversi canali per
attuare questa sua sensibilità, questa sua attenzione. Pensiamo agli Anni Santi: sotto
il suo Pontificato, vennero celebrati ben tre Anni Santi. Pensiamo alle molte cerimonie
di Beatificazione e di Canonizzazione, fatte certamente per invitare il popolo di
Dio ad assumere il messaggio della santità cristiana. Altro canale da lui percorso,
che oggi è del tutto dimenticato ma che allora fu molto efficace, è stato quello
di far giungere a singoli e a famiglie la sua immagine autografata da lui, personalmente.
Altro mezzo, allora molto efficace, quello di distribuire medagliette commemorative,
soprattutto alle coppie di sposi. Oppure, altro mezzo da lui utilizzato, quello di
stampare medaglie per commemorare momenti e anniversari significativi avvenuti nel
corso del suo Pontificato. Erano tutti modi per far circolare il suo messaggio, attraverso
queste possibilità. Infine, bisogna ricordare che egli ebbe, proprio per la sua capacità
relazionale, uno stile capace di andare incontro ai pellegrini che ascoltavano le
sue udienze. E a proposito di questo, c’è da ricordare che Pio XI conosceva bene le
più importanti lingue straniere: parlava correttamente il francese, il tedesco, lo
spagnolo e - possiamo dire - se la cavava anche in inglese. E poi, ultima annotazione,
è che il più delle volte i discorsi alle folle li improvvisava, li pronunciava a braccio.