Il cardinale Barragan alla Messa per la Giornata del malato: è l'Eucaristia l'unico
rimedio al dolore
L’Eucaristia è l’unico vero rimedio al dolore. E' un passaggio dell'omelia del cardinale
Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della
salute, nella messa per la XVI Giornata mondiale del Malato che si è celebrata ieri
nella memoria liturgica della Madonna di Lourdes, a 150 anni dalla prima apparizione
mariana. “Nell’Eucaristia - ha aggiunto il porporato - troviamo lo stesso Corpo di
Cristo che ci dà Maria. Quel corpo che la riempie di dolore e amarezza, gioia e allegria”.
Un dolore, sottolinea il porporato, che sperimenta Cristo e che quindi diventa “positivo,
creativo, redentore”. Il servizio di Benedetta Capelli:
(canto) Il
dolore vissuto nei corpi, condiviso e assistito dai volontari, quel "pane spezzato"
per gli altri a cui il Papa fa riferimento nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale
del Malato. Una silenziosa umanità che ha affollato la Basilica di San Pietro, testimoniando
la propria sofferenza e l’accettazione della malattia. “La sofferenza è creativa”
dice il cardinale Barragan,che proprio
al messaggio del Santo Padre ha fatto riferimento per ricordare la profonda unione
tra Maria e l’Eucaristia e il sì assoluto che l’associa al sacrificio redentore del
Suo Figlio. “Una sofferenza - aggiunge il porporato - vissuta sulla croce da Cristo
che così ci ha redento”:
“E' la sofferenza che tutti e ognuno di noi
sopportiamo nell'attualità, includendo la stessa morte. Ognuno di noi può dire: quello
che oggi patisco lo patisce Cristo, il mio dolore lo patisce anche Cristo”. Un
dolore non disperato e di sconfitta ma vittorioso, perchè la sofferenza è la massima
realizzazione di Cristo. E’ la sua ora. Un dolore che diventa positivo, creativo,
redentore. Croce e Risurrezione - aggiunge il cardinale Barragan - sono inseparabili.
L’unico passaggio per trovare pienamente Cristo che cura i nostri dolori -
aggiunge - è il suo dolore e la sua morte, vissuti nel nostro dolore e nella nostra
morte:
"Anche che la nostra morte è 'una parte'
della morte di Cristo. Questo è possibile soltanto quando Cristo entra nella nostra
propria volontà ed intenzione mediante l’Amore del suo Spirito. Si tratta della realtà
misteriosa del Corpo Mistico, nel quale l’unione delle membra con il Capo la compie
lo stesso Spirito con l’amalgama del suo Amore, al quale si deve rispondere liberamente".
Espressione della totale partecipazione di Cristo ai nostri
patimenti è l'Eucaristia "nostra croce e nostra risurrezione". Unico vero rimedio
al dolore, afferma il cardinale Barragan, è la medicina dell'immortalità. E nell’Eucaristia
troviamo lo stesso Corpo di Cristo che ci dà Maria, Madre dolorosa, della Santa Speranza
e della Santa Allegria. L’Immacolata che ha detto sì al piano misterioso redentore,
un sì che è pienezza d’Amore:
“Maria si associa sul
Calvario come Corredentrice del Salvatore. Grazie alla sua massima appartenenza materna
a Cristo, riceve ai piedi della croce la maternità del Corpo Mistico. Cristo soffre
sulla croce tutti i dolori che soffre sua Madre Santissima. Ed Ella soffre in Cristo
tutti i nostri dolori, li assume e sa come compatirli con noi. I nostri dolori sono
anche i suoi dolori”. Pertanto, l’amore “eucaristico” verso
Maria fa sì che il nostro stesso sì si espanda verso ogni dolore e sofferenza. Eucaristia,
dunque, come partecipazione alla sofferenza di Cristo e che ci spinge a curare i nostri
fratelli ammalati nella condivisione della gioia della Risurrezione di Cristo. Invocando
la cura materna di Maria nel 150.mo anniversario delle Sue apparizioni a Lourdes,
il cardinale Barragan ha invitato tutti a mettersi sotto il manto della Vergine acclamandola
come Maria salute degli infermi.