Con le meditazioni del cardinale Albert Vanhoye, iniziano domani in Vaticano gli
Esercizi Spirituali per la Quaresima, al Papa e alla Curia Romana: intervista con
il porporato
Iniziano domani gli Esercizi spirituali in Vaticano, al Papa e alla Curia romana.
Le meditazioni quaresimali saranno proposte quest’anno dal cardinale gesuita Albert
Vanhoye già segretario della Pontificia Commissione Biblica, sul tema “Accogliamo
Cristo nostro Sommo Sacerdote”, ispirato alla Lettera agli Ebrei. Gli Esercizi
iniziano alle ore 18.00 nella Cappella “Redemptoris Mater” del Palazzo Apostolico,
con la celebrazione dei Vespri, la meditazione introduttiva sul tema “Dio ci ha
parlato”, per concludersi sabato mattina 16 febbraio con l’ultima predica e la
benedizione finale. In questi giorni, sono sospese tutte le udienze pontificie, compresa
quella generale di mercoledì 13 febbraio. Intervistato da Giovanni Peduto,
il cardinale Albert Vanhoye confida i sentimenti con i quali ha accolto la
notizia che il Papa lo aveva scelto come predicatore degli Esercizi spirituali:
R. – Con
grande sorpresa ed, essendo al servizio del Santo Padre, ho accettato con semplicità
e con fiducia.
D. - Quale sarà il filo rosso delle sue meditazioni?
R.
– Naturalmente sarà il sacerdozio di Cristo, Sommo Sacerdote della Nuova Alleanza,
secondo la Lettera agli Ebrei. Una dottrina molto profonda, molto densa e molto ricca.
D.
- Come mantenere ferma la professione di fede, come invita a fare la Lettera agli
Ebrei, che lei prende come punto di riferimento nelle sue meditazioni?
R. –
Per mantenere ferma la professione di fede credo sia essenziale essere uniti al cuore
sacerdotale di Cristo, perché senza questa unione tutto rimane superficiale e non
può, quindi, resistere alle tante difficoltà del mondo moderno.
D. - Al centro
delle sue meditazioni dunque c’è la Parola di Dio: ad ottobre si terrà il Sinodo su
questo tema. Lei è stato segretario della Pontificia Commissione Biblica: come riportare
la Sacra Scrittura nella vita quotidiana dei fedeli?
R. – Il mezzo principale
è certamente la Liturgia. Bisogna, però, saper sfruttare la Liturgia. Dopo il Concilio
viene proposto un insieme di testi molto ricchi. Bisogna aiutare i fedeli ad accogliere
questi testi nella loro vita. Questo è possibile attraverso le omelie e l’aiuto di
sussidi. In Francia ed in Italia, ad esempio, ci sono pubblicazioni che possono aiutare
i fedeli a meditare i testi della Bibbia. Questo mi sembra essere lo strumento principale.
Abbiamo po’ anche un mezzo, più ampio, che è rappresentato dalla Lectio Divina,
così come il cardinale Martini ha proposto con grande successo. Certo che questo richiede
un maggiore impegno ed una maggiore cultura religiosa.
D. - Dio ci parla:
ma come distinguere questa Parola dalle tante parole nostre?
R. – E’ chiaro
che ci vuole uno sforzo di discernimento. Dio ci parla anzitutto attraverso la sua
Parola scritta, che è come se fosse una lettera rivolta a tutti noi. Lì è presente
la Parola di Dio, che dobbiamo imparare ad accogliere nel migliore dei modi. Ma Dio
ci parla anche in tante altre situazioni ed occasioni: può farlo anche attraverso
gli spettacoli della natura, può farlo anche attraverso gli eventi. La cosa più importante
è quella di riuscire ad essere attenti nel discernere la Parola di Dio.
D.
- Il passo successivo all’ascolto è il metterla in pratica …
R. – Non direi
che questo rappresenti il passo subito successivo. Direi che bisogna anzitutto riuscire
ad approfondire la Parola di Dio. Gesù nel Vangelo ci dice che chi ascolta e poi non
riflette, non riesce a portare a frutto e ad accogliere la Parola di Dio. E’ quindi
necessario accogliere la Parola di Dio, riflettere la Parola di Dio, meditarla e farla
diventare veramente profonda in noi. Soltanto allora si potrà praticare la Parola
di Dio.
D. - Un augurio per questo cammino quaresimale …
R. – E’ un
augurio per una grande fiducia nella grazia di Dio. Nel tempo della Quaresima il Signore
propone un’abbondanza di grazie e, quindi, dobbiamo iniziare la Quaresima con grande
fiducia, proprio perché il Signore ha preparato per noi grazie preziose e noi dobbiamo
accoglierle in queste settimane di Quaresima che ci preparano e ci conducono all’unione
con il cuore di Cristo nel Mistero Pasquale.