2008-02-08 16:10:47

Un politico impegnato per il progresso della società italiana: il costituzionalista Mirabelli ricorda la figura di Amintore Fanfani a cento anni dalla nascita


Si tenuta ieri a Roma presso l’Auditorium Fintecna la cerimonia inaugurale del centenario della nascita del politico cattolico italiano Amintore Fanfani. Alla commemorazione del leader della Democrazia Cristiana, sono intervenuti, tra gli altri, il cardinale Achille Silvestrini, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali e il presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Al microfono di Marco Biggio, il prof. Cesare Mirabelli, presidente della Fondazione Fanfani, si sofferma sull’attualità della politica dello statista italiano:RealAudioMP3


R. – Fanfani aveva un’attenzione particolare per quella che veniva chiamata la “povera gente” e per i bisogni delle persone. Un impegno che è al fondamento della vita sociale per la dignità delle persone che devono essere anche il punto di riferimento per la vita politica ed istituzionale. Fanfani ha cercato allora il miglioramento delle condizioni delle persone - e quindi l’abitazione alle famiglie, la scuola per tutti, i libri di testo gratuiti – ridare condizioni di equilibrio e di parità nelle opportunità delle persone e creare sviluppo. Creare sviluppo con un assoluto disinteresse personale.

 
D. – Oggi viviamo in un contesto socio-culturale in cui il dibattito tra il mondo laico e quello cattolico è sempre all’ordine del giorno, anche e soprattutto per quanto riguarda la sfera politica. Come intendeva Fanfani il rapporto tra Stato e Chiesa e come si sarebbe posto oggi?

 
R. – Il rapporto tra Stato e Chiesa è stato già delineato nella nostra Costituzione. In questo c’è il contributo di Dossetti, degli altri “professorini” che con Fanfani e La Pira contribuirono enormemente a quella stagione culturale, prima ancora che politica. Laicità non significa irrilevanza dell’elemento religioso, come non significa irresponsabilità dell’azione politica, che ha una sua sfera di autonomia e che non coinvolge evidentemente nell’opera degli uomini politici la responsabilità della Chiesa.

 
D. – Per celebrare questo centenario la Fondazione, con il concorso di un folto numero di autorevoli studiosi, promuove un triennio di manifestazioni e di iniziative…

 
R. – Le celebrazioni del centenario con un Comitato nazionale - come accade spesso per personalità illustri o per ricorrenze di particolare rilievo - è l’occasione per una discussione libera e non di esaltazioni o di agiografie di Fanfani, ma di discussione seria e serena, di confronto di idee, perché ciascuno possa recuperare i valori che ci sono nell’azione politica di Fanfani, ma prima ancora nel fondamento culturale che l’ha ispirata, e perché su questo si possa discutere e ci si possa confrontare in maniera alta.







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