Piena occupazione e condizioni di vita dignitose soprattutto per i giovani: le raccomandazioni
di mons. Migliore all’ONU
Piena occupazione e lavoro dignitoso per tutti e, in particolare per i giovani, un
impiego a lungo termine: è quanto ha chiesto mons. Celestino Migliore, Osservatore
permanente della Santa Sede presso l’ONU, nel suo intervento alla 46.ma Sessione della
Commissione per lo sviluppo sociale (ECOSOC), ieri a New York. Il servizio di Fausta
Speranza:
“I giovani
che cercano il primo impiego scoprono senso e fiducia nel futuro quando trovano un
lavoro a lungo termine”: lo afferma mons. Migliore aggiungendo: “Con l’opportunità
per una meritata promozione”. Più in generale, mons. Migliore chiede “piena occupazione
e dignitoso lavoro per tutti” sottolineando che “politiche economiche che aiutino
persone con salari bassi a vivere dignitosamente dovrebbero essere una priorità di
ogni sana società che meriti questo nome”. La mancanza di tutto ciò e “l’associata
povertà e disintegrazione del sociale offendono la dignità umana”.
L’Osservatore
permanente della Santa Sede all’ONU indica strade da percorrere: ascoltare le persone
e “tenere concretamente in considerazione i loro bisogni”. E obiettivi concreti: “Proteggere
i salari delle famiglie e tutelare i lavoratori dai crolli finanziari”; evitare che
nel continuo "balletto" tra annunci di crescita economica e preavvisi o denunce di
recessione i sistemi economici più forti assumano misure che “esasperino la situazione
di economie in via di sviluppo”. Ricordando gli obiettivi dell’ONU di sradicare la
povertà e assicurare integrazione sociale, mons. Migliore ribadisce l’appello della
Santa Sede perché i bisogni dei poveri siano considerati priorità aggiungendo che
non si può fare questo lasciandoli “senza voce” ai consessi internazionali e chiedendo,
dunque, una piattaforma che dia loro voce “nella ricerca delle soluzioni ai problemi
che li riguardano” e “strutture che li rendano in grado di avere parte attiva nelle
decisioni”. A livello mondiale, mons. Migliore raccomanda in tema di economia “un
dialogo senza precondizioni”.