Messaggio per la Quaresima dell'arcivescovo di Lima
La Quaresima è tempo propizio per ricordare che “la misericordia deve essere slancio
anche per seminare la pace”: è quanto afferma l’arcivescovo di Lima, cardinale Juan
Luis Cipriani Thorne che in un suo messaggio sottolinea come la carità cammini insieme
alla giustizia. Invitando i fedeli a “vivere adeguatamente il periodo quaresimale”,
il porporato rileva che in queste settimane “la Chiesa ci spiega la vicinanza del
momento più alto della Redenzione, cioè, la passione, morte e risurrezione di Cristo,
dunque il passaggio dal peccato alla vita”. Si tratta - ha aggiunto il cardinale
- di “saper cogliere la ricchezza e importanza del momento” e poter così “seminare
nei nostri cuori questa straordinaria dimensione” che offre la Quaresima: “la misericordia,
la giustizia illuminata dalla carità”. “Un’azione decisa da parte nostra può far sì
che la misericordia ci dia slancio per seminare la pace nell’ambito familiare, sociale,
nonché nelle dimensioni del lavoro, del tessuto sociale e della politica sia interna
sia internazionale. Nella sua omelia di domenica scorsa, il porporato ha anche riflettuto
a lungo sulle Beatitudini ricordando che “sono un codice della morale evangelica”.
“Non va mai dimenticato, ha spiegato, che spesso ciò che in questo tempo appare come
un fallimento e una condanna, non è altro che la strada per camminare verso il regno
dei cieli”. Il porporato ha parlato anche dell’importanza e dell’attualità della Dottrina
sociale della Chiesa poiché i suoi insegnamenti “possono illuminare le risposte che
ciascuno deve dare a partire della morale della Chiesa”. Le meditazioni quaresimali
dell’arcivescovo di Lima sono proseguite nel suo popolare programma radiofonico “Dialogo
di fede” durante il quale ha richiamato l’attenzione dei fedeli sugli elementi forti
della quaresima: la penitenza, il digiuno e l’elemosina. “Ricordatevi - ha concluso
- che la penitenza ci aiuta a sottomettere il disordine del peccato, l’elemosina è
anche un antidoto alla frenesia dell'accumulare a tutti costi e forse a rubare; infine,
il digiuno, ci insegna a sopportare la fame come sano esercizio del dominio degli
istinti”. (A cura di Luis Badilla)