2008-02-05 19:37:53

CANADA/IRAQ Appello dei vescovi per un intervento urgente a favore dei cristiani iracheni


OTTAWA, 5 feb 08 - I vescovi del Canada hanno rivolto un pressante appello al primo ministro Stephen Harper affinché il governo riservi “un’ attenzione particolare ai cristiani iracheni” che chiedono un visto per entrare nel Paese. In una lettera al capo dell’Esecutivo, il presidente della Conferenza episcopale (CECC), mons. James Weisberger, denuncia come “i cristiani che vivono in Iraq subiscano una spirale di violenza che non cessa di aggravarsi”. Da due anni, infatti, “i cristiani sono vittime di omicidi, rapimenti e minacce di ogni tipo e non hanno alcuna protezione dalla milizia e dalle autorità politiche”. Estremisti cercano di convertirli con la forza all’Islam e non possono più professare la loro fede, al punto che quelli che decidono la strada dell’esilio “possono a giusto titolo essere considerati dei veri e propri rifugiati politici”. “Di fronte all’inerzia e all’indifferenza di alcuni – rileva la lettera della CECC - il Canada può aiutare ad alleviare il dolore delle persone vittime di ingiustizie e rappresaglie assurde”. La lettera chiede quindi di facilitare le procedure per il rilascio dei visti e di aumentare le quote riservate ai rifugiati iracheni , come si è fatto durante la guerra del Kosovo e in Sierra Leone.
La Chiesa canadese, insieme ad altre organizzazioni umanitarie, si sta intanto mobilitando per aiutare i rifugiati cristiani iracheni. Come ha confermato in questi giorni l’arcivescovo latino di Baghdad mons. Jean Benjamin Sleiman, la loro emigrazione si sta trasformando in un vero e proprio esodo.
(Lettera CECC – ZENGARINI)








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