2008-02-05 19:37:48

AUSTRALIA Bene per i vescovi le scuse del governo sulla passata politica verso gli aborigeni


CANBERRA, 5 feb 08 - I vescovi australiani salutano con favore l’intenzione del governo federale di chiedere scuse formali alle “generazioni rubate” dei popoli aborigeni vittime fino a pochi decenni fa della politica dell'assimilazione forzata. Il nuovo premier laburista Kevin Rudd ha annunciato che la questione sarà tra i primi punti in agenda all’apertura del Parlamento, il 13 febbraio. “Un grande sollievo per la maggior parte degli australiani”: così ha commentato la decisione, attesa da anni, il presidente della Commissione episcopale per gli indigeni, mons. Barry Hickey, arcivescovo di Perth. “Su questa questione il popolo australiano è stato molto più lungimirante dei suoi leader politici. Il governo federale dovrebbe esprimere tristezza per le cose terribili accadute a tante comunità anche se questo non significa che esso sia l’unico responsabile”. Tra il 1910 e il 1972 centinaia di migliaia di bambini aborigeni vennero sottratti con la forza alle loro famiglie e affidati ad istituti statali e religiosi Alla base di questa politica vi era l'idea della fondamentale superiorità della cultura bianca. Le Chiese australiane in questi anni hanno ammesso la loro parte di responsabilità, del resto accertate qualche anno fa da una speciale Commissione di inchiesta. Più reticente, fino alla svolta del nuovo Premier Rudd, è stato il governo australiano. Il timore avanzato da alcuni è che le scuse ufficiali possano portare alla richiesta di risarcimenti da parte delle vittime. Considerazioni che, secondo mons. Hickey, dovrebbero avere un peso minore rispetto al dovere morale della società australiana di fare i conti con il proprio passato e di aiutare le vittime a ricostruire le loro vite spezzate.
(Cns – ZENGARINI)








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