2008-02-02 15:28:17

Il Senato afgano ritira il sostegno alla condanna a morte del giornalista accusato di blasfemia


Il Senato afghano avrebbe ritirato il sostegno alla condanna a morte di Sayed Pervez Kambaksh, giornalista 23enne, accusato di blasfemia per aver distribuito un articolo sui diritti delle donne. Lo riferisce il quotidiano britannico "The Independent" nella sua edizione online. In una nota, il Senato definisce "un errore tecnico" la decisione presa lo scorso mercoledì, facendo così sperare - scrive il quotidiano - che l’uomo possa essere rilasciato. “La posizione della Camera alta riguardo alla distribuzione di articoli dal contenuto antiislamico, attraverso un sito web iraniano - si legge nella nota letta dal segretario del Senato, Aminuddin Muzafari - è che la Camera alta approva che questi atti siano perseguiti dalla magistratura”. “La Camera alta - aggiunge Muzafari - rispetta i diritti dell'accusato, come il diritto ad avere un avvocato difensore, il diritto all'appello e altri diritti legali. Ma l'approvazione della sentenza di morte e' stato un errore tecnico". La dichiarazione a sostegno della condanna a morte di Kambaksh, comminata da una corte religiosa di Mazar-e-Sharif, era stata proposta da Sibghatullah Mojaddedi, alleato del presidente Hamid Karzai - ricorda infine "The Independent". Il giovane giornalista potrà ora rivolgersi alla Corte d'appello contro il suo arresto e la sentenza di morte, arrivando, se necessario, sino alla Corte suprema. In ultima istanza potrà chiedere la grazia al presidente Karzai. (CDL)







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