Da ieri nuova veste grafica per "L'Osservatore Romano": intervista con il direttore
Giovanni Maria Vian
L'Osservatore Romano si presenta da ieri con una nuova veste grafica: così, a cento
giorni dall'insediamento del nuovo direttore, il prof. Giovanni Maria Vian,
il giornale del Papa continua a rinnovarsi. Ma di quali novità si tratta? Ci risponde
lo stesso prof. Vian al microfono di Roberto Piermarini:
R. –
Soprattutto, direi, una maggiore leggibilità, perché usiamo caratteri diversi, leggermente
più grandi, maggiori spazi ... quindi, sarà un giornale più arioso. E poi, introduciamo
stabilmente il colore, in prima e in ultima pagina.
D.
– Cambierà anche il formato?
R. – Il formato, no.
Il formato resta quello tradizionale, tradizionale resta anche l’impostazione – per
il momento – delle diverse edizioni periodiche.
D.
– Quali novità, per il futuro de “L’Osservatore Romano”?
R.
– Soprattutto, puntiamo su una maggiore diffusione e per questo stiamo pensando anche
a forme che coinvolgano altre testate giornalistiche in Italia e ad altre forme di
diffusione, soprattutto in rete.
D. – A 100 giorni
dalla ristrutturazione del giornale sotto la sua direzione, quali reazioni avete avuto?
R.
– Le reazioni in generale sono positive: abbiamo notato da molte parti interesse per
il giornale del Papa. Del resto, il fatto che sia – appunto – il giornale del Vescovo
di Roma che predica e parla a tutto il mondo, è un biglietto da visita che per noi
è fondamentale, ovviamente.
D. – Prof. Vian, piace
anche al Papa questa nuova linea?
R. – Spero di sì!
Ogni volta che lo incontro, mi dice sempre: ‘Andiamo avanti, andiamo avanti!’.
D.
– Cosa vuole essere, oggi, “L’Osservatore Romano” nel quadro della stampa italiana
e internazionale?
R. – Vuole essere quello che è
sempre stato: il giornale del Papa che documenta e informa sulla sua attività e su
quella della Santa Sede, con un respiro internazionale, sempre più internazionale,
privilegiando la sua caratteristica che è quella di giornale di idee.