2008-02-02 14:49:47

Ciad: gli insorti conquistano la capitale


Situazione preoccupante in Ciad dove almeno duemila ribelli provenienti dal Sudan sono riusciti a prendere il controllo di N’Djamena. Combattimenti sono avvenuti davanti al palazzo presidenziale. Secondo alcune fonti, gli insorti sono riusciti a rompere la recinzione dell’edificio all’interno del quale c’è il presidente Deby. Circa 150 soldati francesi sono giunti stamani nella capitale ciadiana per arginare le violenze. L’Unione Africana ha duramente condannato l’attacco, incaricando il leader libico Gheddafi e il presidente congolese, Denis Sassou-Nguesso, di guidare la mediazione per risolvere la crisi. Ieri gli operatori umanitari dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e altre Ong hanno lasciato la parte orientale del Ciad. Sulla situazione nel Paese, Stefano Leszczyski ha intervistato Irene Panozzo, africanista di “Lettera 22”:RealAudioMP3

 
R. – E’ da alcuni anni che gruppi ribelli ciadiani operano nell’est del Paese al confine con il Sudan e in particolare con la regione del Darfur, quindi una zona molto instabile. Nel corso di questi anni – dal 2003 in poi – si è registrato un forte afflusso di profughi in arrivo proprio dalla crisi del Darfur, persone che appartengono in molti casi alle stesse etnie perché l’etnie che vivono nella regione sudanese vivono anche nella parte orientale del Ciad.

 
D. – C’è una forte presenza internazionale nel Paese, in particolare da parte della Francia...

 
R. – Il Ciad è una ex colonia francese ed è forse il Paese che meno si è reso indipendente dall’ex madre patria, per cui a N'Djamena è sempre rimasta una presenza militare francese e la Francia ha sempre molto influito, dagli anni ’60 in poi, sulle vicende politiche del Paese. Adesso bisognerà capire che cosa ha intenzione di fare Parigi.

 
D. – Da un punto di vista umanitario, cosa significa questo ulteriore aggravamento della crisi?

 
R. – Probabilmente è presto per capire cosa succederà, quale sarà il destino sul piano umanitario e quale sarà il risultato degli scontri di queste ore a N'Djamena. Poi si potrà capire anche come evolverà la situazione nell’est del Paese che è sicuramente la zona più fragile, più instabile di tutto il Ciad.







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