Medici Senza Frontiere lascia la Somalia in seguito ad un attacco contro il suo staff
L'organizzazione umanitaria ‘Medici Senza Frontiere’ (MSF) ha deciso di lasciare la
Somalia dove operava su larga scala da 16 anni. Lo rende noto un comunicato diffuso
a Nairobi. La decisione fa seguito all’attacco compiuto lo scorso 28 gennaio in prossimità
di Chisimaio, nel sud della Somalia, che ha causato la morte di tre operatori e due
civili somali presenti sul posto. “Attacchi intollerabili ed oltraggiosi”, li ha definiti
la nota. “In segno di rispetto e in considerazione dell’assenza di chiarezza intorno
alle circostanze dell’attacco, MSF ha sospeso per il momento la presenza dei suoi
operatori internazionali” prosegue il comunicato, nel quale si precisa che gli 87
operatori evacuati erano impegnati in 14 progetti in varie zone della Somalia. “Troviamo
questo attacco contro il nostro staff assolutamente intollerabile - ha dichiarato
il dottor Christophe Fournier, presidente del consiglio internazionale di MSF – e
una grave violazione dell’azione umanitaria alla quale i nostri colleghi che hanno
perso la vita erano dediti”. A conclusione del comunicato l’appello del direttore
generale di MSF Italia, Kostas Moschochoritis, a tutti i gruppi in lotta in Somalia
affinché “rispettino il lavoro degli operatori di MSF presenti nel Paese proprio per
prendersi cura della popolazione somala che ha un disperato bisogno di assistenza
medica”. (C.C.)