2008-02-01 15:18:09

La Caritas: in Kenya la pace è possibile solo attraverso il dialogo


Dirigenti e membri delle Caritas di alcuni Paesi devastati dalle guerre, esortano il Governo e il popolo del Kenya a sostenere il dialogo e a fermare ogni violenza. Lo hanno fatto – come riporta l’agenzia Zenit - attraverso una dichiarazione raccolta da Caritas Internazionalis, che riunisce 162 organizzazioni cattoliche di aiuto, presenti in più di 200 nazioni. “I nostri Paesi – si legge - sono stati sbaragliati dalla violenza politica, etnica e religiosa. Abbiamo testimoniato la devastazione portata da tali divisioni. Stiamo guardando con disperazione mentre il Kenya, una volta un faro di stabilità in una regione tormentata, sprofonda nella via della mattanza etnica”. Il Paese africano è precipitato nel caos dopo le elezioni presidenziali del 27 dicembre scorso, vinte dal Presidente uscente, Mwai Kibaki, e contestate dall’opposizione, guidata da Raila Odinga. “In Rwanda – ricorda il documento - più di mezzo milione di persone è stato massacrato in tre mesi. Nella Repubblica Democratica del Congo, più di cinque milioni di persone sono morti dal 1995. La dissoluzione della Yugoslavia – denuncia la dichiarazione - ha visto il ritorno del genocidio in Europa, con scene che ricordavano la seconda guerra mondiale e l’Olocausto degli Ebrei”. Inoltre – afferma ancora il testo - continua la sofferenza dei popoli della Terra Santa e soprattutto a Gaza, mentre nel Darfur gli sfollati sono 2 milioni e mezzo. Di fronte a questa situazione, si chiede dunque “al Governo, ai partiti dell'opposizione e al popolo del Kenya di porre fine alla violenza. Sono già stati fatti molti danni – scrivono - ma non è troppo tardi per fermare il disastro”. I firmatari della dichiarazione affermano di offrire “le lezioni dei nostri Paesi in solidarietà con quanti sono coinvolti in questo conflitto, nella speranza che i nostri esempi distolgano il Kenya dal seguire la via che porta alla tragedia”. “La pace e la riconciliazione attraverso il dialogo – concludono - sono le uniche vie per andare avanti”. La dichiarazione è a firma dei presidenti di Caritas Rwanda – l’arcivescovo Thaddée Ntihinyurwa di Kigali –, di Caritas Repubblica Democratica del Congo – il vescovo Louis Nzala Kianza – e di Caritas Libano – padre Louis Samaha –; del direttore di Caritas Cambogia – Nuth Samol – e di quello di Caritas Colombia – monsignor Héctor Fabio –, di Sanja Horvat di Caritas Bosnia-Erzegovina, del segretario generale di Caritas Gerusalemme, Claudette Habesch, e del segretario generale di Caritas Internationalis Lesley-Anne Knight. (E. B.)







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