Gli intellettuali cattolici partecipano in India a un dibattito sull'Islam
“Cercare ciò che ci accomuna nella nostra fede in un Dio unico”. E’ questo il senso
del messaggio redatto da circa 80 intellettuali cattolici indiani riunitisi nei giorni
scorsi a New Delhi, su invito dell’Associazione di Studi Islamici, un gruppo istituito
dalla Commissione episcopale indiana per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso.
Il documento prodotto vuole essere un contributo al dibattito scaturito dalla lettera
intitolata “Una parola comune tra voi e noi” che, nello scorso ottobre, 138 teologi
e religiosi musulmani indirizzarono a Papa Benedetto XVI. Alla lettera si è aggiunto
ora il messaggio dei ricercatori cattolici indiani, esperti del cristianesimo e dell’Islam.
Il documento, redatto in inglese, sarà tradotto in urdu, la lingua più diffusa tra
i musulmani indiani. Nel testo si legge: “Le differenze tra musulmani e cristiani,
anche nelle pratiche religiose, non si possono nascondere, ma sono percepite “come
sfide, piuttosto che come ostacoli” nella ricerca di un incontro sul terreno della
vita concreta. In India i fedeli cristiani e musulmani costituiscono poco meno del
15 per cento su una popolazione di più di un miliardo di persone a maggioranza indù.
E’ importante quindi invitare al dialogo e alla collaborazione, anche in occasione
delle più importanti ricorrenze liturgiche di ambedue le religioni, “allo scopo di
costruire una società indiana veramente aperta a tutti”. (C.C.)