Ancora violenze in Kenya: ucciso un altro deputato dell'opposizione
David Kimutai Too, deputato dell'opposizione, è stato ucciso stamane ad Eldoret, nella
Rift Valley, centro ovest del Kenya. È il secondo deputato dell'opposizione ad essere
ucciso in pochi giorni. Poco chiare, per ora, le circostanze dell'omicidio. Nella
notte tra il 28 ed il 29 era stato ucciso da due sicari il deputato Mugabe Were, 39
anni, mentre rientrava a casa, poco dopo la mezzanotte, a Nairobi. Oggi un secondo
parlamentare dell'Orange Democratic Mouvement (ODM, quello di Raila Odinga, che si
ritiene il vincitore defraudato nelle recenti presidenziali) è stato ucciso, ed il
portavoce del partito, Tony Gachoka, parla di una situazione che si deteriora giorno
dopo giorno.
Il dramma del Kenya al centro dell’apertura del vertice dell’UA E
il Kenya è al centro del decimo vertice dell'Unione Africana (UA) che si è aperto
stamane ad Addis Abeba. Al di là del titolo dedicato a “Lo sviluppo industriale in
Africa”, a dominare i lavori saranno la tragedia keniana, quella del Darfur, e quella
- in parte dimenticata, in parte rimossa - della guerra civile che ormai ha annichilito
la Somalia, dal '91. All'ordine del giorno anche l'elezione del nuovo presidente della
Commissione (gli organismi dell'UA, creata nel 2002, sono ricalcati su quelli dell'UE)
che prenderà il posto di Konarè, già presidente del Mali. Comunque, l'argomento di
maggior rilievo sarà il Kenya, nel tentativo di bloccare la deriva del Paese, ormai
sul baratro di un disastro senza ritorno. Presente al summit il presidente del Paese,
Mwai Kibaki, la cui contestata elezione ha sprofondato il Kenya nel baratro della
violenza: in un mese ci sono stati un migliaio di morti, 260.000 sfollati, case distrutte,
economia in ginocchio, violenze senza fine. La sua presenza, peraltro, ha irritato
l'opposizione che non lo riconosce, ed avrebbe ritenuto più opportuno e corretto che
non fosse lui a guidare la delegazione keniana, mantenendo così un basso profilo.
Ad Addis Abeba presente anche il viceministro degli Esteri USA, con delega per l'Africa,
Jendayi Frazer, che ha parlato di “pulizia etnica” in corso in Kenya, ed ipotizzato
che se non tornerà la calma potrebbero essere decise non meglio specificate azioni
internazionali.
Medio Oriente All'indomani della pubblicazione del
severo rapporto della Commissione Winograd sulla guerra in Libano (2006) la sensazione
nel partito "Kadima" del premier Olmert è che la crisi sia stata superata. Stamane,
Olmert ha convocato i dirigenti di partito e nessuno sembra parlare di crisi di governo.
Sul contenuto del rapporto, il servizio di Graziano Motta.
Il rapporto
è severo con i vertici militari e politici: la guerra, scatenata in seguito al rapimento
di due soldati israeliani da parte dei fondamentalisti hezbollah, non è stata vinta
perché non sono state date risposte adeguate alle loro sfide che pure erano note.
I loro lanci di missili hanno causato perdite in vite umane e gravi danni. Vi sono
state lacune nella difesa civile e poi l’offensiva terrestre, intrapresa dopo le operazioni
aeree che avevano devastato infrastrutture civili libanesi, ha evidenziato disorganizzazioni
in preparazione e ritardi. Tuttavia quest’ultima decisione governativa viene definita
legittima dal rapporto che non demolisce il primo ministro Olmert ma neanche lo assolve.
Per questo egli non si dimette, pur dinanzi le richieste sia di buona parte dell’opinione
pubblica, in particolare di militari riservisti e di madri di soldati caduti, sia
dei partiti nazionalisti e confessionali che sono all’opposizione. Con essi concordano
parecchi esponenti della maggioranza. Su una possibile crisi di governo, incombono
le decisioni, ovvero le minacciate dimissioni del leader laburista, il ministro della
Difesa Barak, mentre i nemici hezbollah esultano: il rapporto, secondo loro, ha accertato
il fallimento degli obiettivi militari e strategici di Israele. (Per Radio Vaticana,
Graziano Motta)
Afghanistan Il vicegovernatore della provincia
afgana di Helmand e altre cinque persone sono state uccise oggi in un attentato suicida
in una moschea, di fronte ai principali uffici governativi a Lashkar Gah, il capoluogo
della provincia meridionale di Helmand.
Iraq Le truppe britanniche
trincerate nell'aeroporto di Bassora (550 km a sud di Baghdad) hanno risposto a tiri
di razzi katyusha, che avevano provocato in nottata il ferimento di tre soldati, con
un raid aereo contro un quartiere da cui era partito l'attacco e che ha causato l'uccisione
di un civile iracheno e il ferimento di altri cinque. Lo ha riferito oggi l'agenzia
irachena Nina, precisando che - dopo il lancio dei razzi katyusha contro la base dell'aeroporto
di Bassora in cui 5.250 soldati sono trincerati dal dicembre scorso - aerei britannici
hanno bombardato il quartiere di Mohammad al-Qassim, nella zona ovest della seconda
città dell'Iraq. Un portavoce militare britannico ha confermato che tre soldati sono
rimasti feriti nell'esplosione dei razzi katyusha, ma ha smentito che un elicottero
sia stato distrutto nell'attacco, attribuito a miliziani del movimento del leader
sciita radicale Moqtada al-Sadr.
Consultazioni in Italia per il governo
funzionale alle riforma della legge elettorale Cominceranno nel pomeriggio
le consultazioni del presidente del Senato, Franco Marini, che ha ricevuto ieri dal
Capo dello Stato l’incarico esplorativo per formare un nuovo governo funzionale alla
riforma della legge elettorale. Marini può contare sul sostegno del centrosinistra,
ma il centrodestra chiude al confronto e chiede elezioni immediate. Il servizio di
Giampiero Guadagni:
Il primo
a sapere che la sua missione è quasi impossibile è proprio il diretto interessato.
Marini promette determinazione e tempi rapidi ma affronta il tentativo di formare
un nuovo governo conoscendo bene le iniziali posizioni in campo. Intanto, quella del
centrodestra, che si è ricompattato dopo le polemiche interne degli ultimi mesi, e
chiede di andare subito alle urne. La Lega minaccia addirittura di lasciare le Camere
se Marini riuscirà ad ottenere i votinecessari. Ieri, Berlusconi e Casini
hanno concordato anche sulla necessità che la prossima sia una legislatura costituente,
perché le riforme istituzionali non siano realizzate da una sola parte politica. La
linea adottata da Casini ha provocato però una scissione all’interno dell’UDC, con
l’abbandono di Baccini e Tabacci, che intendono costruire un’alternativa di centro
ai due schieramenti e annunciano sostegno a Marini. Il cui tentativo è appoggiato
anche dal centrosinistra, pur tra distinguo e qualche eccezione, come quella dei Comunisti
italiani che dicono un chiaro no a cambi di maggioranza. Ma il leader del Partito
Democratico Veltroni ribadisce la necessità di una riforma elettorale condivisa. Il
punto di partenza per Marini dovrebbe essere la bozza Bianco, sulla quale nelle settimane
scorse si era registrata una faticosa convergenza. Il testo in sostanza propone un
sistema proporzionale, con soglie di sbarramento e l’obbligo per i partiti di indicare
prima del voto alleanze e candidato premier. Ma nelle ultime ore si registra anche
l’ipotesi suggerita dal ministro degli Esteri D’Alema: indire cioè il referendum elettorale
in aprile. Dopodiché andare alle elezioni, in giugno o poco oltre. Una proposta che
potrebbe mischiare le carte, in entrambi gli schieramenti. Che in maniera trasversale
hanno sostenuto oppure osteggiato i quesiti recentemente dichiarati ammissibili dalla
Corte Costituzionale. (Per la Radio Vaticana, Giampiero Guadagni)
La
Corte europea - Italia - assegnazione frequenze radio e Tv Il regime italiano
di assegnazione delle frequenze per le attività di trasmissione radiotelevisiva “è
contrario al diritto comunitario”. Lo affermano i giudici della Corte di giustizia
UE del Lussemburgo, confermando le conclusioni dell'avvocato generale. “Tale regime
- sostiene la Corte - non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi
e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati”.
La sentenza fa riferimento ad una causa intentata da "Centro Europa 7", società attiva
nel settore delle trasmissioni radiotelevisive, che nel 1999 aveva ottenuto dalle
competenti autorità italiane un'autorizzazione a trasmettere a livello nazionale in
tecnica analogica, ma non è mai stata in grado di trasmettere, in mancanza di assegnazione
di radiofrequenze. Nella sentenza pronunciata oggi, la Corte rileva che l'applicazione
in successione dei regimi transitori strutturati dalla normativa nazionale a favore
delle reti esistenti “ha avuto l'effetto di impedire l'accesso al mercato degli operatori
privi di radiofrequenze”. Questo effetto restrittivo è stato consolidato “dall'autorizzazione
generale, a favore delle sole reti esistenti, ad operare sul mercato dei servizi radiotrasmessi”.
Per i giudici della Corte, “tali regimi hanno avuto l'effetto di cristallizzare le
strutture del mercato nazionale e di proteggere la posizione degli operatori nazionali
già attivi su detto mercato”.
Vertice Spagna-Germania Vertice oggi
a Palma di Maiorca, nelle isole Baleari, fra il primo ministro spagnolo José Luis
Zapatero e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, con al centro, dei colloqui, secondo
la stampa spagnola, l'ambiente e l'energia ma anche l'immigrazione e altre tematiche
europee. Nel vertice, il 21.mo nella storia tra i due paesi, Merkel dovrebbe inoltre
informare il capo del governo di Madrid sulle discussioni del mini-vertice di Londra,
due giorni fa, fra i quattro Paesi UE membri del G8 sulla crisi finanziaria internazionale,
in presenza anche del presidente della Commissione europea Manuel Barroso. L'assenza
di Zapatero dalla riunione ha provocato in Spagna una certa polemica e le forti critiche
del leader dell'opposizione di centro destra Mariano Rajoy. I due leader dovrebbero
parlare del piano della Commissione UE per combattere i cambiamenti climatici, dei
problemi dell'energia, della questione del Kosovo, dell'avvicinamento della Turchia
all'Unione europea, del progetto di Unione mediterranea del presidente francese Nicolas
Sarkozy.
Turchia È salito a 17 morti e 40 feriti il bilancio dell'esplosione
accidentale avvenuta in una fabbrica di Istanbul. Tre dei feriti sono in gravi condizioni.
Il governatore Guler, che si è recato sul luogo del disastro insieme al capo della
polizia metropolitana, ha escluso l'ipotesi di un attentato ma ha detto di ignorare
per ora le cause dell'esplosione. Serbia Per la chiusura
della campagna elettorale per il ballottaggio delle elezioni presidenziali di domenica
prossima, il presidente e candidato filo europeo Boris Tadic si recherà oggi a Cernica,
la più piccola enclave serba nel Kosovo. Lo ha reso noto l’agenzia serba Tanjug citando
fonti dal gabinetto del presidente uscente. A Cernica, vicino a Gnjilane, Tadic incontrerà
una ragazza, Slobodanka Tasic, autrice della lettera che il presidente aveva letto
nella seduta del 17 gennaio del Consiglio di sicurezza dell'ONU dedicata al Kosovo,
nella quale descrive le difficili condizioni di vita dei serbi rimasti nella provincia
a maggioranza albanese, che si prepara a proclamare l'indipendenza. Da Cernica, ha
detto la Tanjug, Tadic vuole mandare il messaggio, non solo ai suoi elettori, che
“lavorerà con tutte le sue forze per preservare l'integrità territoriale e la sovranità
della Serbia”. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 31 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.