SERBIA L'Amministratore Apostolico del Kosovo auspica decisioni per il bene della
gente
PRISTINA, 30gen08 - “Non spetta alla Chiesa appoggiare una soluzione politica piuttosto
che un’altra. Quello che ci sta a cuore è il bene del popolo, preghiamo perché ogni
decisione sia assunta nel bene della gente e che serbi e kosovari possano vivere insieme”.
Mons. Dode Gjergji, amministratore apostolico del Kosovo non interviene sulla tornata
elettorale in Serbia del 3 febbraio, quando al ballottaggio i serbi dovranno scegliere
il nuovo presidente della Repubblica. Un voto atteso anche perché, secondo alcuni
analisti, dovrebbe anticipare di poco il riconoscimento da parte dell’Ue dell’indipendenza
del Kosovo che Belgrado continua a considerare una propria provincia. “Preghiamo –
dichiara al Sir - affinché il popolo serbo possa trovare la speranza in un futuro
anche senza Kosovo. Perché se non potremo vivere insieme potremo almeno avere rapporti
di buon vicinato”. Sulla possibile indipendenza del Kosovo, riconosciuta dall’Ue,
mons. Gjergji afferma di “non voler entrare nel merito e nemmeno di appoggiare una
soluzione piuttosto che un’altra. A noi interessa che questi due popoli possano vivere
in pace qualunque destino potrà avere il Kosovo. La Chiesa prega per il bene del Paese
e perché ogni decisione sia assunta per il bene comune. Non possiamo e non vogliamo
essere contro la volontà del Paese. Chiediamo solo la pace per questa terra”. (Sir-MANCINI)