2008-01-29 15:12:43

Negli Stati Uniti, i vescovi salutano con favore le misure anti-recessione per i più poveri


I vescovi degli Stati Uniti hanno accolto con favore il pacchetto da 150 miliardi di dollari di aiuti all'economia americana presentato dal presidente Bush e dal governatore della Federal Riserve Bernacke. Il pacchetto ha ottenuto il via libera del Congresso e interessa 117 milioni di famiglie, migliaia di imprese ed è pari all'1% del PIL. L’obiettivo è di arginare la crisi dei mutui facili e dare fiato all'economia puntando a creare nuovi posti di lavoro con rimborsi e sgravi fiscali per investimenti aziendali e spese dei consumatori. Per i vescovi americani si tratta di mosse che vanno nella direzione giusta, poiché rivolgono la loro attenzione alle categorie più povere e vulnerabili. Questo il senso della lettera indirizzata al segretario del Tesoro, Henry Paulson, dal presidente della Commissione episcopale giustizia e sviluppo umano, mons. William Murhy: “La voce dei poveri - si legge nel documento - non è sempre ascoltata; i poveri hanno bisogni urgenti che dovrebbero avere un’attenzione prioritaria nelle nostre coscienze e nelle vostre future scelte”. Al di là delle considerazioni economiche, sottolinea mons. Murphy, “ci sono considerazioni morali ineludibili: una buona società si misura sul modo in cui chi ha posizioni di responsabilità viene incontro ai bisogni dei suoi membri più vulnerabili, in particolare i più bisognosi”. La crisi innescata dalla pratica dei mutui facili subprime sta colpendo milioni di famiglie americane, soprattutto giovani e precari che hanno comprato casa, aumentando le fila dei nuovi poveri, come ha confermato nei giorni scorsi il presidente di Catholic Charities USA, padre Larry Snyder. Le persone che si rivolgono alle organizzazioni caritative cattoliche negli Stati Uniti – ha detto - sono aumentate in modo significativo in questi ultimi anni, arrivando a 8 milioni nel 2006. (L.Z.)







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