La missione della donna nella Chiesa e nella società, al centro dell'84.ma assemblea
plenaria dell'episcopato della Colombia
“La missione della donna nella Chiesa e nella società” è il tema della 84.ma assemblea
plenaria dell’episcopato colombiano che si è aperta ieri a Bogotà. Nella sua relazione
di apertura, mons. Luis Augusto Castro Quiroga, vescovo di Tunja, oltre al tema principale
ha parlato dell’accordo umanitario che la guerriglia delle FARC dovrebbe accettare
per liberare numerosi sequestrati. Si è discusso anche della “nuova cultura come risposta
al relativismo” e su alcuni scandali in cui sono stati coinvolti sacerdoti; al riguardo,
il presule ha annunciato alcune regole per affrontare queste situazioni. Alla presenza
del nuovo nunzio, mons. Aldo Cavalli, il vescovo di Tunja ha poi letto un’ampia e
articolata relazione incentrata sulle grandi questioni della missione e del ruolo
della donna nella Chiesa colombiana e nella società. Ricordando che la vita è un valore
non negoziabile, il presidente dell’episcopato ha richiamato l’attenzione sul fatto
che spesso, di fronte alla gravidanza delle donne, si sottovaluta il suo grande bisogno
di aiuto e la meravigliosa prospettiva della maternità; spesso si parla, invece, solo
di aborto senza nessuna considerazione per la nuova vita nel grembo della donna. Mons.
Castro Quiroga, alludendo a recenti sentenze della giustizia, ha quindi sottolineato:
"nessuna norma legale renderà mai eticamente accettabile la soppressione di una vita
umana". E’ un fatto - ha aggiunto - che la partecipazione della donna nella pastorale
è enorme: "per questo - ha sottolineato mons. Castro Quiroga - merita questa nostra
plenaria sia come espressione di gratitudine sia come incoraggiamento al suo contributo
ministeriale nella Chiesa, come discepolo e missionaria, perché tutti in Lui abbiano
la vita in abbondanza". Il presule si è inoltre soffermato a lungo sulla realtà di
povertà e sfruttamento che colpisce non solo le donne colombiane, ma anche quelle
del mondo intero dove, secondo i dati dell’ONU, il 70% dei poveri sono donne. Perciò
- ha spiegato mons. Castro Quiroga - “come vescovi siamo venuti per ascoltare la
donna cristiana, le sue gioie, le sue speranze e le sue frustrazioni, per capire meglio
i profondi cambiamenti in atto e per essere solidali con lei; dal Vangelo e dall’incontro
di Aparecida possiamo offrire indicazioni per la difesa e la promozione della donna
in Colombia”. Mons. Castro Quiroga è tornato quindi sulla necessità di chiudere le
trattative per un accordo umanitario tra il governo e le Farc per accelerare la liberazione
di decine di sequestrati. “La Chiesa - ha detto - oggi come in passato è disponibile
a facilitare e ad accompagnare i processi che possono condurre alla riconciliazione
e alla pace, nella verità e nella giustizia sociale tra i colombiani. Infine il presidente
dell’episcopato, con riferimento ad alcune situazioni scandalose in cui sono stati
coinvolti dei sacerdoti, ha elencato alcune norme, per così dire “procedurali”. “Ci
addolorano e intristiscono queste situazioni che, in certi casi, non siamo stati in
grado di correggere tempestivamente. Sono realtà che hanno lacerato molti fedeli e
ferito il loro senso di appartenenza viva alla Chiesa"… La Chiesa - ha concluso mons.
Castro Quiroga - chiede che "i processi vengano portati a termina con cura e celerità"
ricordando che è un dovere "far presente alle autorità ecclesiastiche tutti i casi
di cui si viene a conoscenza". (A cura di Luis Badilla)