2008-01-29 13:01:08

La missione della donna nella Chiesa e nella società, al centro dell'84.ma assemblea plenaria dell'episcopato della Colombia


“La missione della donna nella Chiesa e nella società” è il tema della 84.ma assemblea plenaria dell’episcopato colombiano che si è aperta ieri a Bogotà. Nella sua relazione di apertura, mons. Luis Augusto Castro Quiroga, vescovo di Tunja, oltre al tema principale ha parlato dell’accordo umanitario che la guerriglia delle FARC dovrebbe accettare per liberare numerosi sequestrati. Si è discusso anche della “nuova cultura come risposta al relativismo” e su alcuni scandali in cui sono stati coinvolti sacerdoti; al riguardo, il presule ha annunciato alcune regole per affrontare queste situazioni. Alla presenza del nuovo nunzio, mons. Aldo Cavalli, il vescovo di Tunja ha poi letto un’ampia e articolata relazione incentrata sulle grandi questioni della missione e del ruolo della donna nella Chiesa colombiana e nella società. Ricordando che la vita è un valore non negoziabile, il presidente dell’episcopato ha richiamato l’attenzione sul fatto che spesso, di fronte alla gravidanza delle donne, si sottovaluta il suo grande bisogno di aiuto e la meravigliosa prospettiva della maternità; spesso si parla, invece, solo di aborto senza nessuna considerazione per la nuova vita nel grembo della donna. Mons. Castro Quiroga, alludendo a recenti sentenze della giustizia, ha quindi sottolineato: "nessuna norma legale renderà mai eticamente accettabile la soppressione di una vita umana". E’ un fatto - ha aggiunto - che la partecipazione della donna nella pastorale è enorme: "per questo - ha sottolineato mons. Castro Quiroga - merita questa nostra plenaria sia come espressione di gratitudine sia come incoraggiamento al suo contributo ministeriale nella Chiesa, come discepolo e missionaria, perché tutti in Lui abbiano la vita in abbondanza". Il presule si è inoltre soffermato a lungo sulla realtà di povertà e sfruttamento che colpisce non solo le donne colombiane, ma anche quelle del mondo intero dove, secondo i dati dell’ONU, il 70% dei poveri sono donne. Perciò - ha spiegato mons. Castro Quiroga - “come vescovi siamo venuti per ascoltare la donna cristiana, le sue gioie, le sue speranze e le sue frustrazioni, per capire meglio i profondi cambiamenti in atto e per essere solidali con lei; dal Vangelo e dall’incontro di Aparecida possiamo offrire indicazioni per la difesa e la promozione della donna in Colombia”. Mons. Castro Quiroga è tornato quindi sulla necessità di chiudere le trattative per un accordo umanitario tra il governo e le Farc per accelerare la liberazione di decine di sequestrati. “La Chiesa - ha detto - oggi come in passato è disponibile a facilitare e ad accompagnare i processi che possono condurre alla riconciliazione e alla pace, nella verità e nella giustizia sociale tra i colombiani. Infine il presidente dell’episcopato, con riferimento ad alcune situazioni scandalose in cui sono stati coinvolti dei sacerdoti, ha elencato alcune norme, per così dire “procedurali”. “Ci addolorano e intristiscono queste situazioni che, in certi casi, non siamo stati in grado di correggere tempestivamente. Sono realtà che hanno lacerato molti fedeli e ferito il loro senso di appartenenza viva alla Chiesa"… La Chiesa - ha concluso mons. Castro Quiroga - chiede che "i processi vengano portati a termina con cura e celerità" ricordando che è un dovere "far presente alle autorità ecclesiastiche tutti i casi di cui si viene a conoscenza". (A cura di Luis Badilla)







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