2008-01-29 15:08:35

Giornata decisiva per la crisi di governo in Italia


Oggi il capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano, conclude le consultazioni. In mattinata, si sono svolti i colloqui con i due partiti più grandi, Forza Italia e Partito Democratico. Nel pomeriggio, saliranno al Quirinale gli ex presidenti della Repubblica, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Azeglio Ciampi. Servizio di Giampiero Guadagni.RealAudioMP3


Il nodo della crisi non è ancora sciolto. I colloqui di stamattina del presidente della Repubblica con Forza Italia e Partito democratico hanno confermato le diverse posizioni in campo. Berlusconi, in linea con quanto affermato ieri da AN e Lega, boccia tutte le ipotesi alternative alle elezioni anticipate e ribadisce che non c’è bisogno, e neppure tempo, per la riforma elettorale, dal momento che il centrosinistra non è stato in grado di cambiarla in due anni di governo. Rispondendo alle domande dei giornalisti, al termine dell’incontro con Napolitano, Berlusconi ha parlato di vergognosa disinformazione da parte di molti organi di stampa a proposito del ricorso alla piazza in caso di mancata concessione del voto. È la nostra base che ce lo chiedeva, ha spiegato il presidente di Forza Italia, ma noi abbiamo rinunciato. Da parte sua, Veltroni ha spiegato che il Partito democratico propone elezioni nella primavera del 2009 e, nel frattempo, un governo con il compito di realizzare le riforme istituzionali, a partire da quella elettorale. In subordine, Veltroni pensa ad elezioni tra qualche mese con un esecutivo istituzionale che cambi appunto la legge elettorale e dia anche risposte all’emergenza salari. Oggi, gli ultimi incontri di Napolitano con i tre presidenti emeriti della Repubblica. Già domattina la sua decisione. A tutti i partiti, Napolitano ha spiegato che è un suo preciso diritto-dovere tentare di verificare se esista una maggioranza politica. Il Quirinale, dunque, non sembra dell’idea di sciogliere le Camere. Le ipotesi sono quelle di un mandato esplorativo, oppure di un incarico vero e proprio per formare un governo che dovrebbe poi chiedere la fiducia del parlamento. In entrambi i casi, i nomi più accreditati sono quelli del presidente del Senato, Franco Marini, e del ministro dell’Interno, Giuliano Amato. (Per la Radio Vaticana, Giampiero Guadagni)
 
Pakistan
Un attacco missilistico che ha colpito una casa nel nord Waziristan, una zona tribale in Pakistan nord occidentale, ha ucciso dieci sospetti militanti islamici, 12 secondo fonti citate dalla France Presse. Per i responsabili locali dei Servizi segreti, gli uccisi erano militanti filotaleban. Abitanti del luogo hanno detto invece alla France Presse che le vittime sono tutte civili, membri di una tribù ospitati nella casa di un capo locale.

Iraq
Almeno 18 persone, tra cui diversi soldati e poliziotti iracheni, sono rimaste ferite questa mattina a Baghdad in seguito all'esplosione di due ordigni in due zone diverse della città. Dieci feriti per l’esplosione di un’autobomba anche a Mossul, dove ieri sono stati uccisi cinque soldati americani e dove sono in arrivo rinforzi per le truppe USA e irachene per dar vita alla cosiddetta “battaglia finale contro al Qaida” annunciata giorni fa dal premier, Nuri al Maliki.

Emergenza freddo in Afghanistan
Sembra migliorare la situazione meteo in Afghanistan, colpito questo inverno da un’ondata di freddo eccezionale. Almeno 300 i morti, soprattutto anziani e bambini. Il Ministero della salute afgano, due settimane fa, aveva invocato lo stato di emergenza. Al lavoro, nel tentativo di portare aiuti e sollievo alla popolazione, anche il contingente italiano impegnato anche in zone normalmente inaccessibili. Francesca Sabatinelli ha raggiunto in Afghanistan il capitano Mario Renna, portavoce del contingente italiano a Kabul.RealAudioMP3


R. - La situazione, soprattutto nelle periferie, in particolare ad est e sud di Kabul, è sicuramente ancora critica. La neve è caduta in abbondanza e molti villaggi sono rimasti letteralmente isolati. Soltanto nel nostro distretto, sono centinaia le famiglie che sono completamente tagliate fuori. I collegamenti sono saltati. Per quanto riguarda, per esempio, l’attività di primo soccorso, abbiamo curato oltre 3 mila persone in ben ottanta attività condotte nelle ultime tre settimane, in particolare, bambini, anziani e donne.

 
D. - Com’è attualmente la situazione?

 
R. - È in miglioramento. Le nevicate si sono attenuate. Rimane comunque il freddo: le temperature sono molto basse. Chiaramente, le zone maggiormente colpite sono quelle fuori della capitale. L’aspetto importante nel nostro intervento è che con i nostri mezzi riusciamo a raggiungere zone che altrimenti sarebbero di difficile accesso per le organizzazioni umanitarie ed anche per le autorità locali.

USA: l'ultimo discorso di Bush sullo stato dell'unione
Iraq e Iran, ma anche l’economia che rallenta negli Stati Uniti, sono stati al centro delle parole di Bush al suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione. I democratici rispondono chiedendo concretezza e cooperazione nell’ultima fase del suo mandato. Il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3


Sicurezza ed economia sono i due pilastri sui quali il presidente Bush ha costruito il suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione. Ottimismo sul primo fronte, che ha visto il presidente americano sottolineare i progressi fatti in Iraq, grazie alla sua strategia di incremento delle truppe. E invito al Congresso ad agire in materia economica. E qui, la Casa Bianca si è detta convinta di aver fatto la sua parte, sponsorizzando un pacchetto di incentivi per evitare una recessione. “C’è preoccupazione per il futuro della nostra economia - ha detto Bush - ma nel lungo termine gli americani possono essere fiduciosi”. Nonostante il cauto ottimismo, Bush ha ammesso che la nazione dovrà fare sacrifici. “I programmi per le pensioni e per l’assistenza sanitaria degli anziani - ha affermato - stanno crescendo ad un ritmo più veloce di quello che possiamo permetterci”. Il presidente USA ha quindi promesso di firmare un decreto che metta una briglia agli stanziamenti per le spese minori del Congresso, spesso nascoste in misure più ampie. Nessuna riduzione in vista invece sul fronte militare. E per non essere ricordato come il presidente che ha fatto impantanare il Paese in una lunga guerra costosa, Bush ha sostenuto che Al Qaeda sta scappando proprio grazie alla presenza americana in Iraq. Unici toni forti, in un discorso tutto sommato dimesso, quelli riservati all’Iran. E qui Bush ha invitato ancora una volta Teheran a sospendere il suo programma di arricchimento nucleare in modo da far iniziare i negoziati. (Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana)

Striscia di Gaza
Agenti della polizia di Hamas sono intervenuti oggi sparando in aria per impedire che gli agenti egiziani chiudessero anche l'ultima breccia aperta sul muro di confine di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l'Egitto. La polizia egiziana, che già ieri con il supporto di Hamas aveva richiuso gran parte delle brecce lasciandone aperta soltanto una, questa mattina ha tentato di respingere alcuni camion palestinesi che stavano varcando la frontiera per fare acquisti in territorio egiziano.Gli uomini di Hamas sono intervenuti sparando in aria, e costringendo gli egiziani a desistere. Il flusso di camion è così proseguito regolarmente e la breccia è rimasta aperta.

Libano
Il comandante in capo dell'esercito, il generale Michel Suleiman, ha informato Hezbollah che le Forze armate libanesi hanno avviato un’inchiesta “seria” sulla morte delle nove persone uccise durante gli scontri di due giorni fa alla periferia sud di Beirut. Il comunicato, diffuso dall'agenzia ufficiale Nna, giunge all'indomani degli incontri che Suleiman ha avuto con il leader di Hezbollah, sayyed Hassan Nasrallah, e con il presidente del parlamento, Nabih Berri, leader dell'altro movimento sciita Amal. La maggior parte dei dimostranti uccisi negli scontri di domenica scorsa con l'esercito, in una zona dove la guerra civile in Libano aveva avuto inizio nel 1975, militavano nei due movimenti sciiti. Per il momento, non è stato ancora accertato come i dimostranti sciiti siano stati uccisi, ma testimoni hanno riferito di “cecchini non identificati”. Da parte sua, oggi il Consiglio supremo islamico sciita del Libano ha ammonito che il ''futuro politico del Paese'' dipende dalla “serietà” dell'inchiesta dell'esercito.

Algeria
L'attentato compiuto questa mattina alle 6.30 contro la sede della Brigata mobile della polizia giudiziaria di Thenia, in Cabilia (50 km ad est di Algeri), ha fatto almeno due morti e 23 feriti. Il 2 gennaio un altro commissariato della regione, quello di Naciria, ad est di Algeri, è stato colpito da un attentato suicida. Bilancio dell'esplosione: 4 morti e 25 feriti. L'11 dicembre un doppio attacco kamikaze ha colpito la sede dell'ONU e la corte costituzionale ad Algeri facendo 40 morti e decine di feriti. Tutti gli attentati sono stati rivendicati da Al Qaida per il Maghreb islamico, nuova denominazione adottata ormai un anno fa dal Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento. Da allora, l'Algeria è stata insanguinata da numerosi attentati kamikaze, una tecnica nuova per il Paese maghrebino, dove dal 1992 ad oggi il terrorismo di matrice islamica ha fatto circa 200 mila morti.

Serbia e Unione Europea
Il veto dell'Olanda ha impedito ieri la firma dell'Accordo di preadesione tra l'Unione Europea e la Serbia, ma i ministri degli Esteri dei 27 Stati membri hanno concordato di lanciare a Belgrado “un segnale politico forte” prima del secondo turno delle presidenziali del 3 febbraio. Ce ne parla Giovanni Maria Del Re:RealAudioMP3


Una giornata storica: il ministro degli Esteri serbo, Vuk Jeremic, non ha mancato di enfasi nel celebrare così quella che, in effetti, è l’apertura della porta dell’Europa alla Serbia. Perché questo è il messaggio che i ministri degli Esteri dei 27 hanno voluto lanciare a Belgrado con un’offerta di un accordo che in realtà è ridotto rispetto al previsto, ma comunque significativo. Ieri, a Bruxelles, i capi delle diplomazie europee erano, in effetti, chiamati a discutere della spinosa questione della firma dell’Accordo di stabilità e associazione fra l’Unione e la Serbia. Un accordo considerato l’anticamera del vero e proprio processo di adesione all’Unione Europea. L’Olanda e il Belgio hanno detto di non volere né accordo né associazione, finché la Serbia non avrà dimostrato la piena collaborazione con il Tribunale internazionale per l’ex Jugoslavia, consegnando anche l’ex generale serbo-bosniaco, Ratko Mladic, ricercato per la strage di musulmani a Srebrenica nel ’95. Tuttavia, i due Paesi hanno acconsentito di proporre una versione ridotta con un accordo di sola cooperazione con Belgrado, che comunque ha punti importanti come la creazione di un’area di libero scambio tra UE e Serbia, la facilitazione dei visti, scambi di studenti. Inoltre, una task-force dovrà occuparsi di aiutare Belgrado ad accelerare i preparativi di avvicinamento all’Europa, pronta a firmare il vero Accordo di associazione non appena saranno soddisfatte tutte le condizioni. La Serbia, è scritto nel testo, appartiene alla famiglia europea. Con questo accordo - ha dichiarato il ministro degli Esteri sloveno, Dimitrij Rupel, presidente di turno dell’UE - abbiamo fatto tre quarti del cammino. Adesso, occhi puntati sul ballottaggio del 3 febbraio: Bruxelles spera di aver dato una solida mano all’europeista, Boris Tadic, per ora in svantaggio rispetto al nazionalista, Tomislav Nicolic. (Da Bruxelles, per Radio Vaticana, Giovanni Del Re, AKI)

Colombia
Un ordigno è esploso ieri sera nelle immediate vicinanze di una caserma di polizia in un quartiere meridionale di Bogotà causando il ferimento di almeno sette agenti di polizia, tre in modo grave, e di un civile. Lo riferiscono i media della capitale colombiana. Testimoni oculari hanno riferito che l'ordigno è stato abbandonato in un cassonetto vicino al commissariato Meissen, in località Ciudad Bolivar, ed un portavoce della polizia metropolitana ha indicato che si trattava di un chilogrammo di esplosivo R-1 mescolato con pezzi di ferro e bulloni per aumentarne il potenziale distruttivo. Lo stesso portavoce ha indicato che lo scoppio è avvenuto mentre gli agenti erano stati chiamati dai superiori per l'allestimento di squadre di ispezione notturna. Le autorità hanno offerto una ricompensa fino a 20 milioni di pesos (7.000 euro) a chi sia in grado di fornire indicazioni sui responsabili dell'attentato che non si esclude siano membri delle milizie urbane delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC)

Russia
Troppi impegni di governo: cosi' il primo vice premier Dmitri Medvedev, il delfino del leader del Cremlino Vladimir Putin, ha spiegato la sua decisione di rinunciare ai dibattiti in tv per le presidenziali del 2 marzo, dove i sondaggi lo danno vincitore al primo turno con percentuali tra il 60% e il 70%. Lo riferiscono oggi i media russi. Anche un altro dei quattro candidati, il leader comunista, Ghennadi Ziuganov, sembrava aver fatto la stessa scelta, ma il numero due del partito, Ivan Melnikov, ha frenato precisando che la decisione finale dovrà essere dell'intera dirigenza del partito. Rinunciare ai dibattiti sul piccolo schermo, comunque, sarebbe una marcia indietro per Ziuganov, dopo che nei giorni scorsi aveva lanciato una sfida tv proprio a Medvedev. Quest'ultimo pare aver scelto la stessa tattica di Russia Unita nelle ultime politiche di dicembre, quando il partito filo-Cremlino decise di evitare i confronti nelle tribune elettorali, sostituendoli con spot per illustrare “il piano di Putin”. Del resto, fin dalla sua nascita, nel 1999, Russia Unita non ha mai partecipato ai dibattiti elettorali in tv. Proprio oggi, la Commissione elettorale distribuirà gli spazi per i dibattiti su radio e tv, in vista della campagna elettorale che comincerà il 2 febbraio. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 29

 
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