Commemorato a Pechino il centenario della morte del missionario altoatesino San Giuseppe
Freinademetz
Nella cattedrale dell’Immacolata Concezione a Pechino si è pregato ed è stata ricordata,
venerdì scorso, la figura del missionario verbita altoatesino, San Giuseppe Freinademetz
nel centenario della morte. Il missionario era conosciuto in Cina come padre Fu Shen-fu.
Dopo la solenne celebrazione eucaristica è seguita una conferenza, alla presenza
dell’ambasciatore austriaco, Martin Sajdik, e dell’ambasciatore italiano, Riccardo
Sessa. Centinaia di fedeli hanno partecipato all’evento commemorativo. L’ambasciatore
Sessa ha ricordato nella conferenza la vita e la missione del religioso verbita. Lasciando
la cattedrale il diplomatico austriaco si è recato sulla tomba di San Freinademetz
a Taikia (oggi Dai Jia Zhuang), nella cittа di Ji Ning, della provincia di Shan Dong,
per rendere omaggio al Santo. San Giuseppe Freinademetz a 27 anni di età e già prete,
entrò a far parte della Società del Verbo Divino a Steyl, in Olanda. Nel marzo del
1879 partì alla volta della Cina in compagnia del futuro vescovo Johann Baptist Anzer.
I due missionari trascorsero un primo periodo ad Hong Kong e a Saikung. Nel 1881 fondarono
la missione dello Shantung meridionale con 158 cristiani. Padre Freinademetz restò
per ben 30 anni in quella missione ispirandosi allo stile adottato dal missionario
gesuita, Matteo Ricci. I cinesi impararono presto ad amarlo e gli diedero il nuovo
nome di Fu Shen-Fu, che significa “padre della fortuna”. Fu proclamato Beato insieme
con il fondatore della Società del Verbo Divino, padre Arnold Janssen. E’ stato canonizzato
il 5 ottobre 2003, da Papa Giovanni Paolo II, insieme con il fondatore della Società
del Verbo Divino, Arnold Janssen e al fondatore dei comboniani, Daniele Comboni. (A.L.)