La chiusura a Gerusalemme della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
E' terminata ieri a Gerusalemme la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani,
iniziata un po' più tardi rispetto alla data ufficiale, come ogni anno, per la diversità
di calendario delle varie chiese cristiane, per cui, si attende la fine delle feste
natalizie di tutte le confessioni cristiane: gli armeni ortodossi, infatti, hanno
terminato di celebrare il loro Natale solo pochi giorni fa. La settimana di preghiera
per l'unità dei cristiani, nella Città santa, è un appuntamento tradizionale che riunisce
capi, fedeli e religiosi delle varie confessioni cristiane ogni giorno presso una
diversa chiesa: cattolica, ortodossa o protestante. Inaugurata sabato 19 nella basilica
della Risurrezione, con l'ufficio dei vespri celebrato dai greci ortodossi presso
il Calvario, la preghiera ha avuto luogo, nelle sere successive, nella chiesa anglicana
di San Giorgio, nella concattedrale del Patriarcato Latino, quindi nella chiesa Luterana
a pochi passi dal S. Sepolcro, e ancora presso la cattedrale di S. Giacomo, dagli
armeni ortodossi. Il cuore della settimana: la celebrazione del giovedì, al Cenacolo.
Presieduta dal priore benedettino dell'abbazia della Dormitio sul monte Sion, la liturgia
al Cenacolo è stata anche quest'anno un momento intenso, culminato nella preghiera
del Padre nostro, recitata all'unisono dai partecipanti, ciascuno nella propria lingua.
I suggestivi incontri dei giorni seguenti sono stati ospitati dalle chiese ortodosse
dei copti, degli Etiopi, e infine, ieri sera, dai melkiti, nella chiesa greco cattolica
dell'Annunciazione. In Terra Santa gli appuntamenti di preghiera, consistenti essenzialmente
in una liturgia della parola, si differenziano gli uni dagli altri per le diverse
sottolineature date alla celebrazione dalla chiesa ospitante, per i segni caratteristici
dei diversi riti e per la lingua. Proprio grazie alla multiforme presenza cristiana,
questa settimana di preghiera costituisce nella Città santa un evento dal valore unico.
(A cura di Sara Fornari)