2008-01-28 08:08:29

Il freddo mette in ginocchio l'Afghanistan


L’Afghanistan, è un paese in ginocchio per il freddo. Centinaia i morti, soprattutto tra le fasce più deboli, bambini e anziani, vittime delle temperature bassissime. Si lanciano appelli alla comunità internazionale, affinché intervenga con aiuti. Drammatica la richiesta di intervento da parte della organizzazione non governativa Action Aid. Francesca Sabatinelli ha intervistato il portavoce italiano, Daniele Scaglione:

R. - Noi abbiamo grida di allarme che arrivano soprattutto dalle zone rurali, cioè lontani dai centri urbani. Alcune zone sono addirittura completamente isolate. Quindi, non si riesce neanche ad avere informazioni, e meno che mai ad alleviare con facilità le necessità della gente. Parliamo di qualcosa come migliaia di famiglie colpite. Già la perdita di bestiame è stata stimata in decine di migliaia di capi di bestiame. E questa è un’emergenza drammatica, perché, passato il freddo, le persone che vivono in queste zone si troverebbero, e si troveranno, senza mezzi di sostentamento.

D. - Da quelle che sono le informazioni che arrivano dai vostri collaboratori locali, quali sono le necessità più urgenti? Cosa serve?

R. - Servono innanzitutto coperte, vestiti caldi per i bambini e poi alimenti di base, come farina, olio e zucchero. Ma ancora serve il foraggio, il foraggio per gli animali.

D. - Action Aid come intende operare?

R. - Action Aid ha già parlato con le autorità e ha già organizzato un piano di intervento con le varie autorità provinciali. Noi siamo presenti in Afghanistan con centinaia di persone che fanno parte del nostro staff e che quindi interverranno. Ma in particolare, abbiamo tutta una rete di organizzazioni locali, basate sul territorio, con cui stiamo lavorando e con cui stiamo facendo una sorta di catena di passaggio di alimenti e di altri beni di prima necessità, per potere farli giungere direttamente alle popolazioni colpite. D‘altra parte, noi ci aspettiamo che la risposta internazionale sia pronta e immediata, anche perchè l’Afghanistan è un Paese di cui si conoscono bene i problemi. E noi speriamo che altri organismi internazionali, che hanno mezzi anche più potenti dei nostri sappiano intervenire prontamente.








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