2008-01-28 14:46:54

I vescovi filippini contro il traffico illecito di organi e il “turismo dei trapianti”


I vescovi delle Filippine chiedono al governo “regole più severe” in materia di donazione di organi, condannando “ogni forma di vendita e traffico illecito di organi”, soprattutto di reni. Le Filippine sono infatti tra quei Paesi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) giudica a rischio di “turismo dei trapianti”. “La vendita e il commercio di organi - afferma mons. Angel Lagdameo, arcivescovo di Jaro e presidente della Conferenza episcopale - è moralmente inaccettabile”. Nella nota a firma dell’arcivescovo – rende noto l’agenzia Sir - i presuli denunciano l’abuso della vendita di reni, sfruttando la povertà di tanta gente. “Comprendiamo i poveri, che non dovrebbero essere biasimati per questo; sono esseri umani e non possono essere trattati come merci”. Incoraggiamo invece – si legge nel testo - la donazione volontaria di organi dopo la morte e anche da donatori viventi". I vescovi filippini esortano perciò il governo a “imporre le leggi più severe contro i trafficanti coinvolti nella commercializzazione o vendita di organi”, con priorità nelle donazioni per i pazienti locali e “restrizioni per i pazienti stranieri”. Secondo il Dipartimento della salute filippino, il costo di un rene è stimato intorno ai 3.600 dollari, dei quali il donatore riceve solo un terzo della somma; i due terzi vanno ad intermediari. Secondo un recente studio dell’OMS numerosi siti web filippini propongono “pacchetti trapianto”, che vanno da 70.000 a 160.000 dollari. (A.L.)







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