Rifiuti a Napoli: "la politica ha fallito" dice il cardinale Sepe che presiede una
veglia di preghiera con l'esposizione straordinaria delle reliquie di San Gennaro
La speranza è che la luce della preghiera possa illuminare “una delle notti più buie
della storia della città di Napoli”. Per alimentare questa speranza ieri sono state
esposte eccezionalmente in duomo le ampolle contenenti il sangue di San Gennaro, durante
la veglia di preghiera indetta dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio
Sepe. Nel corso della veglia, alla quale hanno partecipato centinaia di persone, l’arcivescovo
ha sottolineato che “Napoli non può essere considerata una malattia endemica di cui
soffre l’Italia”. Quindi ha lanciato un accorato appello: “Rialzati Napoli, non lasciarti
vincere dal tuo dolore”, ha implorato. Poi ha aggiunto che “la politica ha fallito”
e “Napoli non si salverà se non ha voglia di rialzarsi”. Il porporato ha anche detto
che troppi sacchetti, “insudiciati dagli egoismi, dalle incapacità, e dalle connivenza
con il malaffare” si sono ammassati come “rifiuti, sporcando non solo mani ma anche
la coscienza”. L’esposizione delle ampolle di San Gennaro “fuori dal calendario liturgico”
– ha affermato il cardinale - sono il segno della drammatica situazione della città
campana. L’esposizione delle reliquie del Santo patrono, infatti, era già avvenuta
in circostanze drammatiche come “eventi catastrofici, guerre, pestilenze, carestie
e terremoti”. Oggi – ha spiegato l’arcivescovo del capoluogo campano – “nessuno può
chiamarsi fuori dallo scempio di una città mai così umiliata e così in pericolo”.
Un pericolo che ha avuto come teatro ieri anche la zona di Benevento, dove alla riapertura
di una discarica sono seguite mobilitazioni e violente proteste. Intanto a Napoli
sono scesi in campo, a fianco della gente, “i parroci di frontiera” di quartieri come
Scampia, Miano e Piscinola facendo suonare le campane per lanciare un grido di aiuto.
Nella provincia napoletana continua inoltre l’emergenza dei roghi, per i cumuli di
rifiuti dati alle fiamme. L’area più colpita è quella compresa tra i comuni di Melito,
Casoria e San Giorgio a Cremano. L’Italia avrà infine un mese di tempo per rispondere
a Bruxelles sulla gestione dei rifiuti in Campania ed evitare così il deferimento
alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. (A cura di Amedeo Lomonaco)