Mons. Crepaldi: sì agli OGM ma in modo responsabile, giusto e solidale
La Chiesa è favorevole agli OGM, purché usati in maniera responsabile, giusta e solidale.
Così mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e
Pace, alla presentazione del rapporto Nomisma sull’utilizzo del mais geneticamente
modificato. Nel suo intervento, presso la sede nazionale della Confagricoltura a Roma,
il presule ha spiegato che la Chiesa, “attenta all’umanità” e non alle diverse ideologie,
“dà un giudizio positivo sulla liceità degli interventi dell’uomo sulla natura, però
accompagna questo intervento lecito ad un forte e chiaro senso di responsabilità”,
giacché “l’uomo non è un prodotto ma un progetto”. Con riferimento al libro della
Genesi, mons. Crepaldi ha precisato che “Dio assegnò all’uomo il compito di coltivare
e custodire” la terra, laddove “coltivare significa intervenire, decidere, fare, non
lasciare che le piante crescano a caso” e “potenziare e selezionare le piante per
dare frutti migliori”. Un compito cui l’uomo deve assolvere “con prudenza”, esercitando
“il discernimento etico nell’utilizzo delle biotecnologie”. Alla Santa Sede – ha sottolineato
– interessano in particolare le implicazioni di questo utilizzo nella lotta alla fame
nei Paesi poveri del mondo. Guardando infine al dibattito culturale sui temi dell’aborto,
la fecondazione assistita, l’intervento sugli embrioni e l’utilizzo di cellule staminali
embrionali, mons. Crepaldi ha ribadito che “la società a tutti i livelli si salverà
se sarà capace di respingere ogni tentativo di riduzione dell’umano”. (A cura diClaudia Di Lorenzi)