2008-01-26 15:43:34

In Mozambico le inondazioni hanno distrutto i raccolti e costretto alla fuga decine di migliaia di persone


“Le inondazioni di quest’anno sono peggiori di quelle del 2000, non in termini di perdite umane, ma in termini di raccolto distrutto”. Così la direttrice della Croce Rossa per l’Africa australe, Françoise Le Goff, commenta la situazione di crisi che investe lo Stato africano del Mozambico a seguito delle abbondanti piogge che da settimane colpiscono una vasta area dell’Africa australe. Intervenuta ad un incontro con la stampa internazionale a Johannesburg, in Sudafrica, l’alto funzionario ha precisato che il numero degli sfollati ha raggiunto i 180mila e che di questi 57mila hanno perduto tutti i loro beni. Una crisi umanitaria che richiede l’invio di aiuti urgenti alle popolazioni colpite: la direttrice dell’organizzazione internazionale - riferisce l’agenzia Fides - ha lanciato un appello per la raccolta di 7,3 milioni di dollari, necessari per assistere per 6 mesi circa 150mila persone. Se nel 2000 le esondazioni dei fiumi causate dalle forti piogge provocarono la morte di 700 persone, quest’anno un intervento tempestivo delle autorità ha consentito di ridurre drasticamente i costi in vite umane. Sarebbero sette al momento i decessi registrati e 71mila le persone allontanate dalle zone a rischio grazie al coordinamento tra il governo mozambicano e alcune organizzazioni non governative. Anche altri Paesi sono stati duramente colpiti dalle inondazioni, tra questi Malawi, Namibia, Swaziland, Zambia, Zimbabwe e Lesotho. Il Programma Alimentare Mondiale dell’ONU ha avviato la distribuzione di cibo alle vittime del disastro. (C.D.L.)







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