2008-01-26 16:00:14

Il dott. Kobia, segretario del Consiglio Ecumenico delle Chiese, oggi da Chiara Lubich. Ieri l'incontro col Papa


Questa mattina il segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, dott. Samuel Kobia, accompagnato da altri membri di quest’organismo mondiale, tra cui il vicesegretario generale dott. Lemopoulos del Patriarcato di Costantinopoli, ha fatto visita a Chiara Lubich, nella sua sede di Rocca di Papa, nei pressi di Roma, ed è intervenuto al convegno internazionale annuale a Castelgandolfo dove erano riunite 1300 volontarie, una delle diramazioni dei Focolari tra le più impegnate nel portare il rinnovamento del Vangelo nei vari ambiti della società. Sono state presentate esperienze di una volontaria impegnata in campo politico in Camerun, di una anglicana della Gran Bretagna e di una olandese della Chiesa riformata. Poi il dialogo con il dott. Kobia. Ha voluto subito fare un cenno all’incontro con Chiara. “Un momento straordinariamente commovente: Chiara, si direbbe una persona fragile, ma la potenza che viene da lei, semplicemente dallo stare con lei , mi sono reso conto di come Dio può parlarti…”. “Non possiamo non dire che Chiara è una benedizione per l’umanità!”. Poi, rispondendo alle domande ha parlato dell’incontro di ieri con il Papa: “Le parole che ci siamo scambiati sono state sul valore della preghiera in comune, fondamento del Movimento ecumenico, perché ci mette in ascolto di quello che è il centro del ministero di Gesù che è l’amore. E’ cercando di viverlo in modo concreto che possiamo costruire l’unità”. Kobia ha definito la celebrazione liturgica presieduta dal Papa ieri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura “un momento particolarmente intenso, in cui davvero l’ecumenismo è messo in pratica”. Sui programmi futuri, il dott. Kobia ha sottolineato l’impegno del Consiglio Ecumenico delle Chiese contro la violenza per la pace, assunto in questo decennio. “Vorremmo che si trasformasse in un movimento delle Chiese che portano la pace e la riconciliazione. E’ il motivo stesso della nascita di Gesù se gli angeli hanno cantato: Gloria a Dio e pace in terra”. Un’ultima domanda, sul contributo del Consiglio Ecumenico delle Chiese al problema ecologico. “Molto prima che emergesse in tutta la sua drammaticità la questione ambientale, abbiamo cominciato a far maturare la consapevolezza che se non riusciamo a vedere noi uomini parte del cosmo, visto come creazione di Dio, allora si rischia di arrivare al punto in cui questo problema avrà le conseguenze di una guerra nucleare”. La sua consegna alle volontarie dei Focolari: “Continuate a portare la vostra testimonianza nel mondo”.(A cura di Carla Cotignoli)







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