Il dott. Kobia, segretario del Consiglio Ecumenico delle Chiese, oggi da Chiara Lubich.
Ieri l'incontro col Papa
Questa mattina il segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, dott.
Samuel Kobia, accompagnato da altri membri di quest’organismo mondiale, tra cui il
vicesegretario generale dott. Lemopoulos del Patriarcato di Costantinopoli, ha fatto
visita a Chiara Lubich, nella sua sede di Rocca di Papa, nei pressi di Roma, ed è
intervenuto al convegno internazionale annuale a Castelgandolfo dove erano riunite
1300 volontarie, una delle diramazioni dei Focolari tra le più impegnate nel portare
il rinnovamento del Vangelo nei vari ambiti della società. Sono state presentate esperienze
di una volontaria impegnata in campo politico in Camerun, di una anglicana della Gran
Bretagna e di una olandese della Chiesa riformata. Poi il dialogo con il dott. Kobia.
Ha voluto subito fare un cenno all’incontro con Chiara. “Un momento straordinariamente
commovente: Chiara, si direbbe una persona fragile, ma la potenza che viene da lei,
semplicemente dallo stare con lei , mi sono reso conto di come Dio può parlarti…”.
“Non possiamo non dire che Chiara è una benedizione per l’umanità!”. Poi, rispondendo
alle domande ha parlato dell’incontro di ieri con il Papa: “Le parole che ci siamo
scambiati sono state sul valore della preghiera in comune, fondamento del Movimento
ecumenico, perché ci mette in ascolto di quello che è il centro del ministero di Gesù
che è l’amore. E’ cercando di viverlo in modo concreto che possiamo costruire l’unità”.
Kobia ha definito la celebrazione liturgica presieduta dal Papa ieri nella Basilica
di San Paolo fuori le Mura “un momento particolarmente intenso, in cui davvero l’ecumenismo
è messo in pratica”. Sui programmi futuri, il dott. Kobia ha sottolineato l’impegno
del Consiglio Ecumenico delle Chiese contro la violenza per la pace, assunto in questo
decennio. “Vorremmo che si trasformasse in un movimento delle Chiese che portano la
pace e la riconciliazione. E’ il motivo stesso della nascita di Gesù se gli angeli
hanno cantato: Gloria a Dio e pace in terra”. Un’ultima domanda, sul contributo del
Consiglio Ecumenico delle Chiese al problema ecologico. “Molto prima che emergesse
in tutta la sua drammaticità la questione ambientale, abbiamo cominciato a far maturare
la consapevolezza che se non riusciamo a vedere noi uomini parte del cosmo, visto
come creazione di Dio, allora si rischia di arrivare al punto in cui questo problema
avrà le conseguenze di una guerra nucleare”. La sua consegna alle volontarie dei Focolari:
“Continuate a portare la vostra testimonianza nel mondo”.(A cura di Carla Cotignoli)