2008-01-26 14:37:59

I partiti minori da Napolitano. Cuffaro si dimette


Secondo giorno di consultazioni del Capo dello Stato Giorgio Napolitano per risolvere la crisi apertasi con la sfiducia del Senato al Governo. Oggi al Quirinale le formazioni minori. Ma nella giornata politica si inserisce anche la decisione di Cuffaro di dimettersi da presidente della Regione Sicilia dopo la recente condanna. Servizio di Giampiero Guadagni.

Il Governatore della Regione Sicilia Cuffaro si è dimesso dal suo incarico, come sollecitato da più parti. Cuffaro era stato condannato nei giorni scorsi in primo grado a cinque anni per favoreggiamento nel processo sulle cosiddette talpe alla direzione distrettuale  antimafia di Palermo, ma sono stati esclusi suoi rapporti con Cosa Nostra. Il caso si è inserito nel conflitto tra politica e magistratura, che con l’esplodere del caso Mastella ha rappresentato una della concause della crisi di Governo. Intanto le prime consultazioni al Quirinale delle forze politiche minori, accompagnate dalle dichiarazioni dei leader dei partiti maggiori, confermano l’esistenza di due schieramenti trasversali. Uno è a favore di elezioni anticipate: Forza Italia, An, Lega e Udeur. Per un governo istituzionale che realizzi almeno la riforma elettorale sono il Partito democratico di Veltroni, Rifondazione comunista anche per bocca del presidente della Camera Bertinotti, e le forze sociali, cioè Confindustria e sindacati. In questo caso il candidato più gettonato è il presidente del Senato Marini, che pure si chiama fuori dalla mischia. Così come esclude un suo reincarico il premier dimissionario Romano Prodi. A quanto si sa l’ipotesi di un governo istituzionale è quella privilegiata dallo stesso capo dello Stato. Napolitano ha sempre sottolineato l’esigenza di un pacchetto minimo di riforme prima di ridare la parola agli elettori. Le consultazioni si concluderanno martedì con Forza Italia e Partito democratico. Il Capo dello Stato lavora comunque ad una soluzione in tempi rapidi. Qualunque essa sia. La stabilità politica è infatti condizione necessaria per risolvere i problemi concreti del Paese. In questo senso c’è la sollecitazione dell’Unione Europea, che paventa un 2008 difficile per i conti pubblici italiani, in un contesto di probabile recessione internazionale. Inoltre, lavoratori dipendenti e pensionati attendono con ansia misure a favore dei salari per recuperare il loro potere d’acquisto.








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