Sri Lanka: emarginati e poveri, di tutte le fedi, laureati grazie al centro di un
sacerdote cattolico
Cristiani e buddisti, ragazzi e ragazze, tamil e cingalesi, di famiglie emarginate
e povere possono guardare al loro futuro con una speranza in più grazie al progetto
di un sacerdote cattolico. Padre Nicholas Batepola, è il fondatore del “Saravasi Seth
Sevana” un centro che si trova a Jaela, nell’arcidiocesi di Colombo. Consapevole delle
difficoltà dei poveri ad accedere all’istruzione universitaria, strumento fondamentale
per un riscatto sociale e per il loro sviluppo, con il suo istituto padre Batepola
offre a centinaia di studenti la possibilità di laurearsi gratuitamente. Il centro,
nato nel 1996, è un istituto no-profit e fornisce istruzione universitaria ai giovani
più dotati tra le famiglie svantaggiate economicamente, senza distinzione di casta,
razza o credo. L’ultima cerimonia di consegna dei titoli di studio che si è svolta
nei giorni scorsi alla presenza di mons. Marius Peiris, vescovo ausiliario di Colombo,
e del prof. Shantha K. Hennayake dell’università di Peradeniya, 26 ragazzi hanno ricevuto
la laurea: 14 in Belle arti e 12 in Economia e commercio. Sumudu Anthony, 27 anni,
studentessa cattolica tra le ultime laureate, dice ad AsiaNews di apprezzare molto
non solo le materie che ha avuto modo di studiare, ma anche gli insegnamenti spirituali
e umani appresi al “Saravasi Seth Sevana” mentre Indika Silva, 26 anni, buddista,
racconta che non avrebbe mai potuto sperare di laurearsi, date le difficoltà economiche
della sua famiglia”. Secondo i dati forniti da padre Batepola, oggi sono 418 gli
studenti iscritti al corso di laurea di Belle arti e 512 quelli che frequentano Economia.
Altri 800, invece, sono iscritti ai corsi di inglese finalizzati a scopo lavorativo.
Ogni mese le spese da coprire, però, sono alte: 1500 euro. Per continuare il suo prezioso
progetto, il sacerdote ha bisogno di aiuti economici: “Dai miei amici all’estero e
a livello locale ricevo alcuni finanziamenti, ma non è abbastanza. Faccio un appello
a tutti coloro che credono in questo lavoro di mandarci delle offerte”. (R.P.)