2008-01-24 15:20:00

Il cardinale Rigali: la liberalizzazione dell’aborto è incompatibile con la dignità umana


Migliaia di attivisti dei movimenti pro-vita hanno partecipato martedì a Washington, all’annuale Marcia per la vita promossa dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB). “Costruisci l’unità sui principi della vita in tutta l’America, senza eccezioni e senza compromessi!” è stato lo slogan di questa 35.ma edizione svoltasi nell’anniversario della sentenza “Roe-Wade” che il 22 gennaio 1973 ha liberalizzato l’aborto. La marcia è stata preceduta dalla tradizionale Veglia di preghiera per la Vita nel Santuario nazionale dell'Immacolata Concezione. A presiedere la Santa Messa di apertura è stato il cardinale Justin Rigali, presidente dell’Ufficio per le attività pro-vita della USCCB. Nell’omelia l’arcivescovo di Philadelphia ha ribadito “l’incompatibilità” della sentenza della Corte Suprema con la dignità della persona umana: “È una decisione che non deve, non può stare in piedi e non resterà in piedi”, ha detto tra gli applausi il porporato. Egli ha quindi esortato i fedeli a dare, ciascuno nel proprio piccolo, il loro contributo alla battaglia per la vita: “Quando perseguite la santità e usate i carismi che Dio vi ha donato perché sia fatta la Sua volontà nella vostra vita, date un potente contributo a quel Regno a cui tutti aspiriamo, dove non ci sarà più dolore e morte. Certamente non l’aborto, l’eutanasia, il suicidio assistito, gli embrioni congelati trattati come merce e la distruzione della vita umana in nome della scienza”. La Veglia di preghiera si è conclusa la mattina alle 6,30 con una liturgia presieduta dal cardinale Daniel N. Di Nardo, arcivescovo di Galveston-Houston. La giornata di martedì è quindi proseguita con altre manifestazioni e celebrazioni culminate nella Marcia per la Vita che ha preso il via a mezzogiorno lungo il National Mall in direzione della Corte Suprema e del Campidoglio. (L.Z.)







All the contents on this site are copyrighted ©.