Esplode edificio in Iraq: 34 morti e oltre 200 feriti. Ucciso il capo della polizia
di Mosul. L'attentato attribuito ad al Qaeda
Proseguono scontri e violenze, in Iraq. È di almeno 34 morti e 217 feriti, l'ultimo
bilancio fornito dalla polizia. Ieri sera a Mosul, nel nord dell’Iraq, un edificio
è crollato in seguito all'esplosione di una bomba: i soccorritori ancora scavano fra
le macerie, alla ricerca di eventuali sopravissuti. Molte delle vittime sono civili.
Secondo fonti militari, si è trattato di un attentato da attribuire ad Al Qaeda. L'edificio
era pieno di esplosivo ed è stato fatto detonare poco prima che i militari iracheni
vi entrassero. Nello stesso luogo, questa mattina, durante un sopraluogo, è stato
ucciso il capo della polizia di Mosul. Intanto si aprono spiragli sul fronte politico.
Il presidente iraniano Ahmadinejad ha accettato l’invito di recarsi a Baghdad: sarebbe
la prima visita di un leader iraniano in Iraq. Ancora non è stata fissata la data
ufficiale, ma secondo i media locali la visita avverrà entro la prima metà di marzo.
Pakistan E' di 48 morti - 40 militanti e otto soldati - il bilancio
delle vittime degli scontri nel sud Waziristan, tra i talebani e i militari pakistani.
L'azione era diretta contro Beitullah Mehsud, il leader talebano indicato come il
mandante dell'attentato che, il 27 dicembre scorso, uccise Benazir Bhutto. All'offensiva
hanno partecipato centinaia di militari: 32 sono rimasti feriti. Almeno 30 miliziani
sono stati catturati. “L'azione continuerà fino a quando la regione non sarà stata
liberata dai militanti”, ha detto il portavoce dell'esercito, il generale Athar Abbas.
Kenya Ancora
scontri in Kenya. E' di 12 morti il bilancio delle violenze avvenute nella notte,
tra gruppi di giovani attivisti politici e la polizia locale. Almeno otto persone
sono state uccise a colpi di machete. L’origine dei disordini risale al 27 dicembre:
giorno in cui è stata nuovamente sancita la vittoria di Mwai Kibaki, alle elezioni
presidenziali. Questa mattina, l'ex segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, ha incontrato
il presidente Mwai Kibaki, a Nairobi, per tentare una mediazione. Già ieri aveva sostenuto
un colloquio con Rail Odinga. Il partito dell’opposizione ha annullato una manifestazione
di protesta, in programma domani. Sia il presidente Kibaki che il leader dell’opposizione
si sono resi disponibili a partecipare ad una cogestione del potere.
Bolivia Emergenza
maltempo in Bolivia. Le piogge e le inondazioni che hanno colpito il Paese, in questi
giorni, hanno causato la morte di 28 persone e lasciato 80 mila persone senza casa.
Migliaia di abitanti delle comunità del centro del Paese si sono rifugiate sui tetti
delle case e sulle cime degli alberi, in seguito all'improvvisa crescita dei fiumi.
Due giorni fa, il governo ha decretato lo stato di emergenza. Oggi, rivolge un appello
alla comunità internazionale. Il portavoce presidenziale, Alex Contreras, ha affermato:
“Le risorse dello Stato sono insufficienti per fare fronte alle conseguenze delle
inondazioni”.
Polonia Grave incidente aereo, ieri sera, nella Polonia
nord-occidentale. L’intero equipaggio di un velivolo militare - 19 persone, tra cui
alti ufficiali dell’esercito - ha perso la vita: I soldati stavano tornando da Varsavia,
dove avevano partecipato ad una conferenza sulla sicurezza dei voli. Secondo le prime
ricostruzioni il velivolo era in fase di atterraggio, verso la base di Miroslawiec,
e sarebbe finito contro alcuni alberi. Inevitabile lo schianto nella vicina foresta.
La tragedia è stata confermata dal premier polacco, Donald Tusk.
Italia Sono
ore decisive per il governo Prodi. Stasera è in programma il voto di fiducia al Senato,
dove l’esecutivo però non sembra più avere la maggioranza. Ma il premier intende andare
sino in fondo. Questa mattina Prodi si è recato al Quirinale, per un colloquio durato
poco meno di un’ora con il Capo dello Stato. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Romano
Prodi si presenterà in Senato per chiedere la fiducia. Il presidente del Consiglio
ha comunicato questa mattina la sua decisione al presidente della Repubblica. Il premier
interverrà in Aula a Palazzo Madama alle 15. Alle 20, è prevista la votazione palese
e per appello nominale. Al momento, sulla carta il governo non ha più la maggioranza.
Ma la situazione si evolve di minuto in minuto. Monitoraggio continuo sull’UDEUR,
dopo lo strappo di Mastella: uno dei tre senatori potrebbe votare a favore. Tra gli
incerti, confermano il voto contrario Fisichella, ex della Margherita, e Turigliatto
della sinistra critica. I liberaldemocratici di Dini sono incerti se votare no o non
partecipare. Inoltre, non sarà in aula Pallaro, eletto nella circoscrizione estero.
I conti dunque per Prodi continuano a non tornare. Ma la giornata è ancora lunga.
Ad aprirla era stato il ministro dell'Università, Mussi, esponente della Sinistra
democratica, che considera responsabile della situazione il Partito democratico di
Veltroni e si dice sicuro delle elezioni anticipate. Un approdo invocato dal centrodestra,
a partire da Berlusconi; anche se il leader UDC, Casini, ha aperto all’altra ipotesi.
Quella cioè di un governo istituzionale di breve durata, che si ponga l’obiettivo
di una riforma elettorale. Ipotesi praticabile solo ne caso in cui Prodi si dimettesse
dopo le dichiarazioni di voto in aula a Palazzo Madama. E questo, a quanto si sa,
sarebbe stato anche il consiglio di Napolitano, che avrebbe voluto evitare una prova
di forza, una volta constatato il venir meno della maggioranza politica.
Unione
Europea La presidenza slovena ha deciso di approvare il piano energia, per
combattere i cambiamenti climatici. Il piano - varato ieri dalla Commissione Europa
- fissa impegni nazionali vincolanti per ridurre del 20 per cento le emissioni di
anidride carbonica e portare al 20 per cento i consumi da energie rinnovabili, entro
il 2020. La decisione è stata presa in seguito ad un incontro presieduto dal ministro
sloveno dell'Ambiente, Podobnik, con i ministri di Francia, Repubblica Ceca e Svezia.
Intanto, il premier kosovaro Thaci è arrivato a Bruxelles per ribadire la necessità
di definire un progetto di indipendenza della provincia serba a maggioranza albanese.
Sarà ricevuto domani dai responsabili della NATO e dell'Unione Europea. Mosca ha ribadito
il suo rifiuto all'indipendenza del Kosovo.
Turchia Nel corso del
2008 verranno rilanciate le relazioni diplomatiche tra Turchia e Grecia. In primo
luogo riprenderanno i negoziati sulla questione di Cipro. Lo hanno annunciato i rispettivi
presidenti, Costas Karamanlis e Tayyip Erdogan, al termine della prima giornata della
visita del premier greco in Turchia. La prima visita, dopo 49 anni. Anche il presidente
americano George Bush ha stipulato un accordo di cooperazione con la Turchia, ma in
campo nucleare. Secondo quanto stabilisce l’accordo, gli Stati Uniti forniranno materiali
destinati alla produzione di energia nucleare per usi civili. Lo ha reso noto la Casa
Bianca, precisando che Ankara ha dato tutte le necessarie garanzie in materia di non
proliferazione.
Svizzera – Forum Economico Mondiale Ha preso avvio
questa mattina a Davos, in Svizzera, la seconda giornata del Forum Economico Mondiale
(FEM). In agenda, numerose tavole rotonde. L'ex vicepresidente USA, Al Gore, ha già
parlato del rapporto tra le sfide climatiche e la povertà. I presidenti del Pakistan,
Pervez Musharraf, e dell'Afghanistan, Hamid Karzai, discuteranno della stabilità nelle
loro rispettive regioni. Invece, il processo di pace in Medio Oriente sarà al centro
di un dibattito fra il presidente israeliano, Shimon Peres, e il premier palestinese,
Salam Fayyad. In serata Bill Gates, presidente del consiglio di amministrazione di
Microsoft, discuterà di un nuovo approccio al capitalismo. Ieri, la giornata di apertura
del forum è stata caratterizzata dai timori di recessione e di crisi del credito.
Cina Il Prodotto Interno Lordo della Cina è cresciuto del’11,4 per
cento, nel 2007, rispetto allo scorso anno. È il quinto anno consecutivo di incremento
a due cifre e il tasso più alto dal 1994. Gli economisti sostengono che la crescita
sia stata trascinata soprattutto dagli investimenti e da una produzione industriale
da record. Secondo questi dati, la Cina potrebbe diventare la terza potenza economica
mondiale, scalzando la Germania. In cima alla classifica delle maggiori economie mondiali,
USA e Giappone.(Panoramica internazionale a cura di Beatrice Bossi)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 24 E'
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