2008-01-22 20:16:13

INDIA Il cardinale Gracias invita al dialogo, mentre i cristiani in Orissa vivono ancora nella paura



NEW DELHI, 22 gen 08 - La comunità cristiana nello Stato indiano dell’Orissa continua a vivere nella paura. Secondo fonti della Chiesa locale, dopo le violenze scoppiate lo scorso Natale nel distretto di Kandhamal, i cristiani continuano a subire intimidazioni da parte di militanti indù. Diverse testimonianze parlano di tentativi di conversioni forzate all’induismo e di minacce di morte. Alcuni di questi episodi sono stati anche denunciati alla polizia. Intanto, è ormai accertato che le violenze, che hanno causato la morte di sei persone, qualche migliaio gli sfollati, la distruzione o il danneggiamento di centinaia di immobili, siano state un’azione premeditata e organizzata da militanti indù con una precisa copertura politica. Tutti segnali che fanno presagire una nuova fiammata di violenze incontrollate, come paventato dai vescovi intervenuti più volte in queste settimane a vari livelli per chiedere che venga garantita l’incolumità e i diritti civili dei cristiani. E un nuovo appello al dialogo interreligioso in India è venuto oggi dal Presidente della Conferenza episcopale indiana (CBCI), cardinale Oswald Gracias. L’occasione è stata il lancio a New Delhi della Global Foundation for Civilizational Harmony (GFCH), un’iniziativa concepita per promuovere il dialogo e lo scambio di idee tra istituzioni e personalità religiose e del mondo della cultura. “Le religioni - ha detto l’arcivescovo di Bombay ai presenti - hanno tanto in comune: sta a noi decidere se mettere insieme le nostre forze per unirci o dividerci. Abbiamo molto più in comune di quanto immaginiate: costruiamo dunque insieme l’India”, ha concluso il cardinale.
(Ucan; CBCI site– ZENGARINI)








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