India: i cristiani dell’Orissa temono nuove violenze contro le loro comunità
I cristiani dello Stato indiano di Orissa temono nuove esplosioni di violenza. Il
recente rapporto della Commissione Nazionale sulle Minoranze Religiose, organo statale
della Federazione indiana di natura non confessionale, ha confermato che la violenza
del dicembre scorso è stata “premeditata e organizzata”, e che episodi di tal sorta
potrebbero accadere ancora. Secondo fonti dell’agenzia Fides, alcuni gruppi di estremisti
incitano alla morte e alla distruzione, diffondendo stereotipi e spargendo violenza.
“Finora nessuno è stato arrestato o incriminato per le violenza perpetrate il mese
scorso - prosegue la fonte – occorre una svolta che metta fine alla violenza organizzata
in Orissa”. Dopo gli attacchi avvenuti dal 23 al 28 dicembre 2007 nel distretto di
Kandhamal, in Orissa centrale, i vescovi indiani hanno sollevato la questione a diversi
livelli. Una delegazione della Conferenza episcopale ha incontrato il Presidente dell’India
Shrimati Pratibha Patil e gli ha consegnato un memorandum, chiedendo il rispetto dei
diritti civili. La situazione è aggravata dal fatto che alle organizzazioni umanitarie,
come la Caritas, è tuttora impedito di visitare le aree distrutte, mentre sono oltre
3 mila i cristiani dei diversi villaggi del distretto che vivono in campi profughi.
(C.C.)