L’arcivescovo di Sydney, il cardinale Pell, ha ricevuto il premio internazionale per
la vita istituito dall’arcidiocesi di Seoul
Un riconoscimento internazionale per la sua opera di sostegno alla causa della vita:
con questa motivazione, l’arcivescovo di Sydney, cardinale George Pell, ha ricevuto
il “Grand Prix Mysterium Vitae” conferito ogni anno dall’arcidiocesi di Seoul, in
Corea del Sud. Tra i motivi che hanno portato all’assegnazione dell’onorificenza c’è
la fondazione del campus australiano dell’Istituto per il matrimonio e la famiglia
“Giovanni Paolo II”, negli anni in cui era Arcivescovo di Melbourne; l’istituzione
di Centri per la Vita nelle arcidiocesi di Melbourne e Sydney; l’istituzione di una
donazione biennale di 100mila dollari australiani da parte dell’arcidiocesi di Sydney
per la ricerca sulle cellule staminali adulte e la formazione di un servizio di aiuto
per le donne incinte della capitale australiana. Apprezzando la scelta del nome del
premio, ispirato al titolo dal Motu Proprio “Mysterium Vitae” scritto da Giovanni
Paolo II nel 1994 e con cui venne istituita la Pontificia Accademia per la Vita, il
cardinale Pell ha poi ricordato “che ogni vita umana è unica e insostituibile. La
discriminazione o la distruzione di essa in base alla razza, al sesso, alla religione,
alla malattia o al livello di sviluppo non solo è una grave ingiustizia, ma mina anche
i diritti umani e la giustizia sociale”. Il porporato ha inoltre reso noto che l’ammontare
del premio – circa 120mila dollari australiani – sarà usato per ulteriori iniziative
a favore della vita. L’arcivescovo di Sydney ha reso omaggio all’impegno del cardinale
Nicholas Cheong, arcivescovo di Seoul, che ha finanziato la fondazione dell’Istituto
cattolico per la terapia cellulare di Seoul, con l’obiettivo di coadiuvare la ricerca
sulle cellule staminali adulte. Una struttura - ha precisato - che “ha avuto un ruolo
decisivo nel processo verso una ricerca basata su principi etici” dimostrando “cosa
è possibile in ambito scientifico quando gli investitori privati ed il governo non
sono accecati dalle ideologie”. Istituito nel 2005, il "Grand Prix Mysterium Vitae"
ha l’obiettivo di riconoscere i meriti di personalità impegnate nel campo sociale
ed accademico della promozione della vita umana e nella ricerca di cure mediche per
le malattie incurabili. Tra i premiati dello scorso anno, Mons. Elio Sgreccia, presidente
della Pontificia Accademia per la Vita. (E. B.)