CAMERUN Vescovi chiedono ai dirigenti politici di garantire “un’effettiva alternanza
democratica” nel Paese
YAOUNDÉ, 21 gen 08 - I vescovi del Camerun hanno rivolto un appello alla dirigenza
politica del Paese a “creare le condizioni per un’effettiva alternanza democratica”
ai vertici dello Stato. L’appello, contenuto in un comunicato diffuso domenica al
termine della loro assemblea plenaria a Edea, risponde indirettamente al recente annuncio
dell’intenzione del Presidente Paul Biya di promuovere un emendamento alla Costituzione
che gli permetterebbe di ricandidarsi alla presidenza nel 2011. La nuova Costituzione
democratica camerunese varata negli anni ’90 dopo l’introduzione del multipartitismo,
limita infatti il mandato presidenziale a sette anni, rinnovabile solo una volta.
Nel suo messaggio per il Nuovo Anno, Biya, al potere dal 1982, aveva affermato che
la norma limita la volontà popolare e che gli argomenti a favore della modifica non
mancano. Senza citarlo esplicitamente, il comunicato della Conferenza episcopale invita
i cittadini e i dirigenti politici camerunesi ad impegnarsi per il “rispetto della
libertà” e per l’alternanza politica, condannando “la corruzione, il settarismo, le
distrazioni di fondi pubblici e il tribalismo” che minano la pace sociale nel Paese.
Più esplicito il card. Christian Tumi, arcivescovo emerito di Douala e autorevole
voce critica dell’attuale governo di Yaoundé, che nelle scorse settimane ha invitato,
“a titolo personale”, il Capo dello Stato "a non procedere alla modifica costituzionale”. (APA/Apic
– ZENGARINI)