Il Papa incontrando il Collegio Capranica ribadisce il primato della dimensione spirituale
nella formazione dei sacerdoti. Il cardinale Ruini esprime affetto e solidarietà a
Benedetto XVI dopo i fatti della Sapienza
Il primato della dimensione spirituale nella formazione dei futuri sacerdoti è stata
sottolineata stamani dal Papa nell’udienza ai superiori e agli alunni dell’Almo Collegio
Capranica di Roma, guidati dal cardinale vicario Camillo Ruini. Un incontro che si
svolge tutti gli anni in prossimità della festa di Sant’Agnese, patrona del Collegio
che vanta tra i suoi studenti Giacomo della Chiesa ed Eugenio Pacelli, ovvero i futuri
Pontefici Benedetto XV e Pio XII. Il cardinale Ruini, nel suo saluto ha espresso affetto
e solidarietà al Papa dopo le vicende che hanno portato all'annullamento della sua
visita università romana della Sapienza. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il cardinale
Ruini esprime in modo particolare la gioia di questo tradizionale incontro del Collegio
Capranica col Successore di Pietro:
"Padre Santo,
quest'anno un tale privilegio è stato particolarmente grande e a noi gradito perchè
possiamo esprimerle in maniera diretta e ravvicinata quei sentimenti di affetto per
la sua persona, di filiale e totale solidarietà, di piena condivisione che pervadono
l'animo della Chiesa e della gente di Roma come dell'intero popolo italiano dopo la
triste vicenda consumatasi nei giorni scorsi nella più antica università di Roma.
Padre Santo, il discorso che ella aveva preparato per quell'occasione è per ciascuno
di noi fonte di arricchimento intellettuale e spirituale ... Padre Santo, ci benedica
tutti, le vogliamo un grande bene". (applausi)
Il
Papa, dopo aver ringraziato il cardinale Ruini per le sue "cortesi espressioni", ha
ricordato la “storia secolare” e la “lunga tradizione di fedeltà alla Chiesa e al
suo supremo Pastore” dell’Almo Collegio, fondato nel 1457 dal cardinale Domenico Capranica
di cui quest’anno ricorrono i 550 anni della morte. Un porporato – ha detto - “esemplare
e lungimirante … che con forza e concretezza seppe sostenere l’anelito di riforma
che … un secolo più tardi, avrebbe contribuito a determinare gli orientamenti e le
decisioni del Concilio Tridentino”. Il cardinale Capranica – ha affermato il Papa
– intuì “che la riforma auspicata non avrebbe dovuto riguardare soltanto le strutture
ecclesiastiche, ma principalmente la vita e le scelte di coloro che nella Chiesa erano
chiamati ad essere, a qualunque livello, guide e pastori del Popolo di Dio”. Curò
quindi in modo particolare “la dimensione spirituale nella formazione dei futuri ministri”
regolando “in maniera completa i diversi aspetti della formazione dei giovani alunni”: “In
tal modo egli manifestò la sua attenzione per il primato della dimensione spirituale
e la consapevolezza che la profondità e la conseguente perseveranza di una salda formazione
sacerdotale dipendono, in maniera decisiva, dalla compiutezza ed organicità della
proposta educativa”.
“Queste scelte – ha proseguito
il Papa - acquistano oggi un rilievo ancora maggiore, considerando le molteplici
sfide con cui deve misurarsi la missione dei presbiteri e degli evangelizzatori”:
“A questo proposito, in più circostanze ho ricordato
a seminaristi e sacerdoti l’urgenza di coltivare una profonda vita interiore, un contatto
personale e costante con Cristo nella preghiera e nella contemplazione, un anelito
sincero verso la santità. Infatti, senza un’amicizia vera con Gesù è impossibile per
un cristiano, a maggior ragione per un sacerdote, portare a compimento la missione
che il Signore gli affida. Per il presbitero essa comporta certamente anche una seria
preparazione culturale e teologica”.
Benedetto
XVI ha poi auspicato che la permanenza a Roma dei giovani studenti, che provengono
da ogni parte del mondo, li arricchisca “di uno spirito marcatamente cattolico, con
una sensibilità ecclesiale più piena e di respiro universale” facendo esperienza di
“quell’intreccio di culture e mentalità che è tipico della vita odierna”. “Inoltre,
la presenza nel Collegio Capranica di alunni appartenenti alla Chiesa Ortodossa di
Russia – ha detto il Papa - imprime un ulteriore impulso al dialogo e alla fraternità
e alimenta la speranza ecumenica”. “Coltivate un’intima relazione con l’Agnello immacolato
– ha concluso il Pontefice - imitando Sant’Agnese che lo seguì fedelmente sino al
sacrificio della vita”.